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Parla il N9 Joshua Beckley: "Vivevo con i miei, ora ho una BMW e una casa in Florida"

Come ogni anno, in questo periodo, i fortunati finalisti del Main Event WSOP passando le loro giornate a rilassarsi, a studiare gli avversari e a giocare a poker con grande leggerezza. D'altronde, quando ti sei già assicurato almeno 1.001.020$ e non ti resta che puntare alla prima moneta da 7.680.021$, puoi vivere un momento fondamentale della tua carriera di professionista del poker con enorme serenità.

Lo sa bene Joshua Beckley, November Nine che tra poco più di due mesi si presenterà nelle sale del Rio con il 7° stack grazie agli 11.8 milioni in chips. In una recente intervista a Pocketfives.com il 24enne americano ha raccontato come sta vivendo questi giorni. "Mi piace questa attesa [...], posso beneficiarne per rilassarmi e prepararmi", ha dichiarato Beckley. "Posso anche ottenere una sponsorizzazione. Sarei stato più stanco se avessimo giocato il final table a luglio".

Appurato che la formula dei November Nine gli piace eccome, Joshua spiega cosa ha fatto dopo la conclusione del Day 7 e cosa ha intenzione di fare da qui all'inizio del final table: "Non ho giocato molto a poker. Mi sono rilassato e ho fatto tutt'altro. Sto mangiando bene e mi sto allenando, provando a preparare sia la mia mente che il mio corpo per il Main Event. Avrò una resistenza migliore e sarò più in forma. Nei giorni precedenti mangerò molto "pulito" per non sentire la fatica".

Beckley ricorda anche gli attimi più adrenalici del suo torneo, quelli della bolla del final table: "È stato incredibile. Era così folle, non mi rendevo nemmeno conto di cosa stava succedendo all'inizio. Mi ero estraniato completamente per non pensare agli enormi salti nel payout. Mi ero concentrato nel giocare a poker regolarmente, senza considerare tutto il resto. Sicuramente ero sotto shock, ma poi è stato bellissimo quando ho capito di avercela fatta".

A novembre potrebbe vincere i 7.6 milioni di dollari della prima moneta, ma Joshua qualche sfizio se lo è già tolto: "Ho comprato un'automobile nuova: una BMW 328 del 2015. Ho anche preso una casa in Florida per un paio di mesi. Prima vivevo con i miei genitori, ora mi trasferirò. Dopo il final table forse mi farò una vacanza ma una casa e un'auto vanno già bene per me".

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Per Joshua Beckley vincere il Main Event WSOP  significherebbe qualcosa in più del semplice aspetto monetario: "Non credo che il vincitore debba per forza diventare un buon ambasciatore del poker, ma sarebbe un bene se lo fosse e io credo di esserlo. Credo di poter promuovere bene il gioco ed esportare una buona immagine. Alla fine si tratta solo di non fare nulla di negativo e provare a portare sempre più persone dentro il poker".

Beckley ha solo 24 anni e può contare su uno shortstack che gli vale la terzultima posizione al final table ma non sembra avere alcuna intenzione di pensare a un'eventuale eliminazione, parola che non viene mai pronunciata in tutta l'intervista. Un atteggiamento propositivo e forse un po' ingenuo, che a però ricorda molto quello di un altro November Nine che dopo essersi presentato molto corto al final table lo ha poi dominato e vinto: Martin Jacobson.

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