Con l'industria del poker indubbiamente in calo rispetto agli anni passati, anche le sponsorizzazioni per i November Nine non sono più quelle di una volta, ma permangono: scopriamo così che Martin Jacobson è in trattativa con un paio di società, ma lo svedese sta pensando ad essere lui stesso a proporsi ad alcune realtà distanti dal poker.
A dichiararlo è stato lui stesso in una recente intervista assieme ad un giornalista suo connazionale, Rikard Aberg, ribadendo anche che non vede l'ora di poter tornare a Las Vegas per finire quanto rimasto in sospeso: "Il tempo passerà in fretta, ma adesso vorrei semplicemente giocare - ha ammesso - quel tavolo finale è il mio primo pensiero quando mi sveglio e l'ultimo prima che me ne vada a letto, è difficile rilassarsi davvero".
Probabilmente le prossime tappe di poker giocato che lo aspettano - come l'EPT di Barcellona, quello di Londra ed il WCOOP su PokerStars - lo aiuteranno a saziare almeno in parte la sua "fame", sebbene da questo punto di vista abbia ammesso di non avere ancora dei piani precisi, circa le tappe che lo accompagneranno da qui a novembre: "Ho cominciato a guardare alcune delle riprese degli anni trascorsi, riescono a dare preziose indicazioni sulle dinamiche che si vengono a creare".
Ed a proposito degli sponsor rivela, mantenendosi sul vago: "Sto negoziando con un paio di sponsor, vedremo come va. Sarebbe bello averne uno che opera al di fuori dell'industria del poker, e che magari sia vicino ad alcuni miei interessi. Sto pensando a compagnie che si occupano di sport, o nutrizione, ma è difficile che decidano di essere coinvolte in un mondo come quello del gioco".
A livello di percezione generale, infatti, rischia di essere semplicemente bollato come azzardo, e quindi di non interessare chi si rivolge ad una platea ben più ampia di quella dei giocatori di poker.
Un'annosa questione che non ha mancato di interessare le World Series Of Poker stesse, con l'organizzazione che verosimilmente sarebbe ben felice di attrarre sponsor meno settoriali di primo piano, ma di fatto non ci è mai riuscita.
Questo comunque non sembra spaventare Jacobson, che forse non sarà diventato chef come sognava ma fra qualche mese potrebbe realizzare qualcosa di ancora più ambizioso.