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Theo Jorgensen: ‘vivo grazie al cash game live’

Theo Jorgensen ha rilanciato la polemica sulla sostenibilità economica dei tornei live per i poker pro. I suoi dubbi fanno riflettere se pensiamo che il danese ha vinto in carriera la bellezza di 3,5 milioni lordi negli eventi dal vivo. L'ultimo risultato di prestigio è un quarto posto all'EPT di Londra che gli ha consentito di incassare 183.000 sterline.

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Theo volerà all'EPT Grand Final di Montecarlo ma ha annunciato che sarà concentrato soprattutto sull'action dei tavoli di cash game monegaschi, con i migliori del mondo presenti. "Il cash game live è il gioco che mi ha consentito di guadagnare. E' una sorta di pane e burro per me".

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Il pro danese è scettico sui tornei dal vivo: "Quando gioco grossi eventi come EPT e simili, sono consapevole che possono passare anni prima di incassare premi interessanti. Il reddito nei tournaments è troppo incerto”.

"A Barcellona - ha dichiarato ad un blog danese - il cash è stato fantastico ma a Montecarlo avrà un potenziale ancora maggiore perché la rake sarà parecchio inferiore rispetto ad altre tappe dell'EPT. Inoltre ci saranno molti ricchi che si siederanno ai tavoli per hobby. Sono pronto a giocare qualsiasi tipo di game: dai 2€/5€ fino ad arrivare anche ai 1.000€/2.000€ se ci sono le condizioni nel NLHE e PLO. Troveremo ai tavoli persone di tutti i tipi, non ho intenzione di partecipare ad alcun torneo, mi concentrerò solo sul cash live".

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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