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Max Silver: sei mesi d'oro a caccia del successo

Quando sei un giocatore capace e le carte decidono di stare dalla tua parte per un po', i bei risultati diventano una inevitabile conseguenza. E' quanto successo negli ultimi mesi a Max Silver, che ha inanellato una serie importante di tavoli finali, pur senza riuscire a vincere.

L'ultimo a Dublino, dove è arrivato secondo all'UKIPT non più tardi di un paio di settimane fa. Proprio in Irlanda, a Galway, lo scorso agosto aveva raggiunto due tavoli finali, e nel mezzo è riuscito ad arrivare fino in fondo sia all'EPT di Praga che alla PCA 2014, raggiungendo le primissime posizioni ma senza riuscire ad ottenere quello che sarebbe stato il suo primo successo importante in un torneo dal vivo.

Nel 2010, infatti, vinse proprio a Dublino l'UKIPT: il buy-in però era da 560 €, e quindi adesso è il momento di puntare più in alto. "Naturalmente sfiorare il successo e poi essere eliminati sul momento è una delusione, ma a breve distanza sono sempre soddisfatto di aver raggiunto un tavolo finale. I giocatori tendono sempre a sovrastimare l'edge che possano vantare in queste situazioni. Per me si tratta come di un sit&go, che semplicemente non puoi aspettarti di vincere sempre".

Road to Campione

Max Silver si è piazzato nono alla PCA 2014, vincendo 135.400 $

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L'inglese è convinto di star esprimendo un ottimo gioco, ma al tempo stesso ci tiene a sottolineare quanto sia consapevole di aver avuto anche un aiuto dalla varianza positiva: "Credo di aver imparato bene a leggere gli altri nei tornei dal vivo, ed al tempo stesso a rendere complicato leggere me. So in ogni caso di aver runnato piuttosto bene".

Ammette anche che ottenere risultati in patria sia decisamente più semplice, rispetto ai grandi appuntamenti internazionali: "Ho giocato a lungo gli EPT senza ottenere risultati rilevanti, semplicemente perché ad un EPT trovi molti fra i migliori torneisti, che tendono ad emergere nelle fasi finali. Parallelamente, ci sono anche meno giocatori occasionali".

Quando pokerplayer.co.uk gli chiede però un giudizio sul suo valore rispetto a quello di altri noti professionisti britannici, Silver mette le mani avanti: "Probabilmente potrei rientrare fra i migliori 10, ma il Regno Unito può vantare su molti giocatori talentuosi, e professionisti come David Vamplew, Jake Cody, Stephen Chidwick e molti altri mi sono superiori".

Di sicuro ad oggi possono vantare risultati più eclatanti dei suoi, ma Max spera possa trattarsi solo di una questione di tempo, prima che anche lui raggiunga la vetta: il fatto che il suo cognome in inglese significhi "argento" non vuol dire che debba essere sempre condannato al secondo posto.

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