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Addio a Danny Robison, uno dei primi pionieri del poker

Si è spento nella notte, a soli 69, Danny Robison, giocatore magari non molto noto al grande pubblico, ma considerato negli Stati Uniti d'America uno dei pionieri del poker, al pari di mostri sacri quali Chip Reese, Amarillo 'Slim' Preston e Doyle Brunson.

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Nato nel 1945 a Dayton, nell'Ohio, Robison è stato non solo un giocatore di poker, ma anche un professionista del gin rummy, variante che andava molto di moda oltreoceano qualche decennio fa. Nel 1973 arrivò a Las Vegas con l'amico Chip Reese, trasformando ben presto $ 4.000 in $ 10.000, giocando allo Stud da $20/$40.

Leggenda vuole che mentre Robison si stava riposando, Reese abbia preso tutto il loro bankroll ($ 10.000, appunto) per tornare a giocare al casinò. In quel momento, però, si stava giocando una partita di Stud Hi-Lo da $400/$800. Reese, accortosi che i partecipanti non erano granché, decise di sedersi e chiuse la sessione vincendo $ 300.000. Per la cronaca, quei giocatori 'scarsi' erano Doyle Brunson, Puggy Perason, Amarillo Slim e Johnny Moss.

Robison e Reese diventarono due dei giocatori più temuti di Las Vegas, tanto da meritarsi il soprannome di Golddust Twins ("i gemelli d'oro", potremmo tradurre). Le cose cominciarono ad andare male quando Robison entrò nel tunnel della cocaina, dal quale però riuscì a uscire dopo essere entrato in riabilitazione ed aver riabbracciato la fede cristiana.

Danny Robison si è guadagnato sul campo la reputazione di uno dei migliori giocatori di cash game nel Seven Card Stud, vincendo nel 1995 un braccialetto alle World Series of Poker in un evento da $ 2.500 e arrivando altre quattro volte a premio sempre in tornei di Stud. In carriera, Robison ha vinto circa $ 300.000.

Per capire meglio chi era Danny Robison, e come mai era considerato uno dei giocatori di poker più bravi ad influenzare gli avversari con le parole, ci affidiamo alle parole di Tom Sexton, fratello di Mike Sexton, che ha lavorato tanti anni nel business del poker, prima di lasciarci lo scorso ottobre, dopo una lunga battaglia contro un tumore al pancreas che purtroppo lo ha visto uscire sconfitto:

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"Quando pensiamo al 1960, probabilmente ci ricordiamo delle Olimpiadi di Roma o delle elezioni del presidente John F. Kennedy. Per me, è stato anche l'anno in cui ho visto iniziare la carriera di gambler di Danny Robison", scriveva Sexton ormai sei anni fa.

"Entro in classe alla Van Buren Junior High School di Kettering, Ohio, e vedo questo studente che sta lanciando una moneta, accettando scommesse da $ 10 sul testa o croce. Uno spettacolo spassosissimo, condotto da uno studente che aveva un dono per queste cose: era proprio Danny Robison.

Tutta la classe si era stretta attorno a Danny e a questo tizio di famiglia facoltosa, Mike Kasta, che si era portato a scuola $ 140. Nel 1960, quale ragazzino poteva portarsi tutti quei soldi a scuola? Danny aveva talmente rimbambito questo ragazzino, con le sue parole, che gli ha vinto tutti i soldi in poco tempo. Il povero Mike si mise a pregare Danny di fargli scommettere persino la t-shirt, al posto dei $ 10.

Alla fine Danny acconsentì, ridendo, e riuscì a vincere pure la maglietta di Mike. Tutta la classe, Mike incluso, stava ridendo a crepapelle. A quel punto Danny abbracciò Mike e, dopo avergli vinto tutti i soldi (e persino la maglietta), gli disse: 'So che sei arrivato a scuola con $ 140 e che ti ho fatto perdere pure la maglietta, perciò oggi ti offro il pranzo da 75 centesimi di dollaro'. E giù risate, ancora una volta".

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