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Under the gun

La coppia di 10 da Under The Gun e 16 Big Blind. Push, Raise o Fold?

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DECISION POINT: 16x da Under the Gun

In un torneo di no-limit hold'em, hai 16 big blind e sei under the gun quando ti vengono distribuiti 10 10. 

L'azione torna a te...

Una coppia di 10 con 16 BB da UTG

Con 16 big blind, spingere la pocket di dieci da Under the gun è decisamente redditizio, quindi non è possibile foldare. La domanda è se rilanciare per un importo inferiore potrebbe darci un profitto maggiore.

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Spesso con stack difficoltosi di 10-20 big blind, rilanciare un importo inferiore offre ai tuoi avversari l'opportunità di infilarsi nel piatto con mani contro le quali parti piuttosto avanti, il che fa del rilancio invece del push, la giocata con il valore atteso più alto.

Tuttavia, il fatto che tu sia seduto da UTG mitiga notevolmente questo effetto, poiché il tuo range di mani percepito è piuttosto forte quando rilanci (o shovi) con 16 big blind da UTG. 

Questo danneggia la tua capacità di ottenere valore dalla tua mano da questa posizione.

UTG è un problema, ma il raise non si discute

Detto questo, un altro vantaggio di rilanciare invece che andare all in, è che puoi ancora salvarti dalla tua eliminazione quando c'è un'azione significativa dietro (come più all-in) che indicherebbe che sei indietro con la tua coppia di 10.

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Inoltre, quando rilanci invece di pushare, puoi anche ottenere ulteriore valore quando i tuoi avversari chiamano preflop con mani con le quali non chiamerebbero uno shove. Spesso vinci piatti al flop o tra turn e river contro questo tipo di mani.

Nel complesso, rilanciare a un importo inferiore invece di spingere tutto dentro, è un gioco più redditizio. 

Tuttavia, se ti trovi di fronte ad avversari più difficili che probabilmente hanno un vantaggio in abilità postflop contro di te, anche il semplice open-shoving è redditizio in questo momento del gioco.

L'open-raise a circa 2,5 big blind è la giocata migliore.

Poker e Sport Editor
Io sono Andrea Borea, sono nato nel marzo del 1973, e non vengo propriamente da una formazione umanistica, visto che i miei hanno sempre spinto per dare seguito agli interessi di famiglia. Dopo aver fatto per qualche tempo ciò che essi mi consigliavano, Assopoker divenne la mia vita, prima che mi chiamasse Luca Pagano per collaborare al sito PokerPoker.it e dare vita alla Pagano Events. Sono stato il primo a bloggare il Main Event delle WSOP per l’Italia da Las Vegas, nel 2008 e nel 2009. Collaborai alla stesura di due collane, “Lo sport del Poker” e “I segreti del Grande Poker”, entrambi per la Gazzetta dello Sport, sempre per Gazzetta cominciai a scrivere per un paio di anni articoli di Texas Hold’Em, prima di passare in pianta stabile con PokerStars.it. Da 6/7 anni, scrivo per ItaliaPokerClub, BetFair, PokerStarsNews, PokerStarsLearn, Ludos Academy.
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