Johnny Lodden ha solo 29 anni ma può essere considerato a tutti gli effetti il veterano del poker online per eccellenza, in quanto fu uno dei primi a cimentarsi in questo ambito nel lontano 2004. In dieci anni di carriera il pro norvegese ne ha viste di tutti i colori: l'enorme successo dei primi anni che lo rese il giocatore più ricco dell'online, il boom delle poker room, l'indurimento del field e la crisi del 2009 che addirittura lo fece andare broke e la successiva rinascita culminata con la sponsorizzazione da parte di Pokerstars.
In un'intervista per Poker Listings, Lodden si racconta a tutto campo, ripercorrendo proprio quei primissimi anni d'oro del poker online: "Ho iniziato a giocare a 16 anni (nel 2002 ndr) online e all'epoca tutto era un sogno: soldi facili e veloci. In breve tempo riuscii a sedermi a tavoli di cash games con bui 200/400, il limite più alto che venisse offerto sulle poker room. Il livello era estremamente basso e si potevano vincere molti soldi".
Per il professionista norvegese i ricordi più belli legati al poker si riferiscono proprio a quei tempi: "Dieci anni fa nessuno aveva mai sentito parlare dello stile di gioco aggressivo, tutti giocavano un poker old-style nel quale non era permesso 3bettare con meno di K-K. All'epoca fui uno dei primi a giocare in maniera aggressiva ed era veramente divertente scontrarsi contro i "vecchi" del poker. Nel 2004 andai con un gruppo di amici a St. Marteen per giocare una serie di tornei e li vincemmo quasi tutti. Ricordo un torneo in cui arrivai in heads-up contro un signore che foldava tutte le mani, al punto che iniziai a rilanciare mentre la dealer stava ancora mischiando le carte. Io e i miei amici vincemmo moltissimi soldi e la gente ci odiava per il nostro stile di gioco, ma era bellissimo".
Come ben sappiamo, il livello medio del poker si è decisamente alzato nel corso degli anni e Johnny Lodden vede nel 2008 l'anno che ha fatto da spartiacque: "Prima del 2008 gli unici giocatori aggressivi agli High Stakes eravamo io, durrrr e Patrik Antonius e tra noi c'era una sorta di tacito accordo per non giocare contro. Dopo il 2008 sono iniziati a spuntare video e libri di strategia ovunque e la gente ha cominciato a diventare sempre più forte, fino al punto che è quasi impossibile vincere."
Proprio dopo quell'anno, per Johnny inizia il periodo più buio e difficile della sua carriera: perde milioni di dollari in una serie di heads-up sospetti contro Mohammed “Fast_Freddie” Kowssarie (girò voce che questo player fosse un hacker in grado di vedere le sue carte) e finisce inesorabilmente sul lastrico per colpa delle scommesse sportive. Nonostante questa batosta, Lodden non ha mai pensato di smettere con il poker: "Nel 2009 sono andato broke ma per fortuna c'era sempre qualche amico pronto a finanziarmi per rimettermi in pista dato che ero un player rispettato dalla community e in grado di battere il gioco. Sono riuscito lentamente a risalire la china e comunque non ho mai pensato di smettere di giocare".
Johnny Lodden con il compagno di team Jason Mercier all'EPT di Praga (courtesy of Neil Stoddart)
Come dichiarato recentemente anche da Phil Ivey, Johnny Lodden non ha mai avuto progetti di vita che non riguardassero il poker: "Non ho mai avuto un piano B e probabilmente mai lo avrò. Recentemente ho pensato di smettere di giocare per dedicarmi ad altro, cercare un'occupazione normale anche solo per capire cosa vuol dire lavorare veramente. Credo che sia normale fare questo tipo di pensieri quando si fa la stessa cosa da dieci anni ma comunque il poker resta il mio lavoro."
Per assurdo, nonostante Johnny Lodden sia uno dei professionisti più stimati al mondo, il suo paese d'origine vieta quasi completamente il poker: "La legislazione norvegese è ridicola, non possiamo neanche giocare il campionato nazionale di poker nella nostra nazione (l'ultima edizione si è giocata a Dublino ndr). Anche se in futuro il poker diventasse legale e accettato, nella mia patria ci sono altre regole ferree che toglierebbero tutto il divertimento, tipo non bere al tavolo e il divieto di giocare cash game."
Eppure lo stesso Lodden potrebbe essere l'ambasciatore ideale del gioco vista la grande esperienza e l'enorme stima di cui gode da parte di tutta la comunità pokeristica ma quando ci si scontra con una mentalità ristretta come quella norvegese c'è poco da fare: "C'è un politico che sta cercando di legalizzare il gioco ma finchè la gente continuerà ad associare il poker alle slot machines non ci saranno mai vere possibilità di portare il poker in Norvegia".
Un vero peccato considerando che questo paese, oltre a Johnny Lodden, ha dato i natali anche ad Annette Obrestad, due giocatori che insieme hanno vinto più di 6 milioni di dollari complessivamente nei soli tornei live e soprattutto due vere e proprie istituzioni nel mondo del poker, nonostante la giovane età.