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Ryan Fee investe nelle "azioni Polk" e si compra una Lamborghini con la targa "grazie Negreanu"

La vittoria (netta) di Doug Polk contro Daniel Negreanu dopo 25mila mani, ha fatto felici molti professionisti statunitensi che avevano investito in "WCGRider" comprandogli parecchia azione. Uno dei signori che ha beneficiato di questa vittoria è stato il mitico Ryan Fee che ha voluto ringraziare Kid Poker a suo modo.

Il noto grinder e coach si è comprato una bella e fiammante Lamborghini con il soldi del canadese. Essendo una persona educata, ha personalizzato la targa del bolide italiano con una dedica: "TYDNEGS" che suona come "Grazie Daniel Negreanu". Una leggera presa per i fondelli, per spargere un pò di sale nelle ferite del rivale.

Ricordiamo che Doug Polk non ha scommesso solo contro il player canadese ma ha incassato ancor di più dalle side bets, le scommesse collaterali. Difficile non ricordare quella onerosa scommessa vinta contro il miliardario trader Bill Perkins.

A Las Vegas circola la voce da tempo che Ryan Fee sia stato uno dei principali finanziatori di Polk nella sfida impegnativa (dal punto di vita finanziario) contro Daniel.

Oggi è spuntato questo tweet che conferma le indiscrezioni.

 

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Il modello è una Lamborghini Aventador SVJ. In Italia il prezzo di listino base è di circa 350mila euro (è arrivata sul mercato nel 2019). Ryan sembra non aver badato a spese, a testimoniare il suo ruolo determinante - da dietro le quinte - nella copertura del bankroll di Polk.

Senza dubbio questa challenge high stakes verrà ricordata per decenni, non solo in Nevada.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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