“Ho speso gran parte dei miei soldi in donne, alcol e automobili. Il resto l'ho sperperato” è una delle frasi più famose del leggendario campione del Manchester United George Best. A questa spericolata filosofia di vita si è ispirato il grinder statunitense Carter Gill che ha raccontato le sue esperienze davanti alle telecamere di MTV.
La sua vicenda umana è il tipico esempio da non seguire mai: è andato broke nonostante un talento innato per il poker. Nei tornei online ha vinto 1,4 milioni di dollari solo su PokerStars.com con il nick devinr12 (su tutte le piattaforme arriviamo ad un totale di 1,8 milioni). I suoi guadagni comunque non sono bastati a mantenere le sue dispendiose abitudini. Diciamo che le ricchezze incassate nel poker sono andate in fumo a causa di uno stile di vita un po’ sopra le righe.
Carter racconta le sue disavventure: “Quando avevo 21 anni ho affittato una Chrysler 3.000 di cilindrata, per due mesi: risultato? Mi sono fatto un paio di settimane di carcere (per guida in stato di ebbrezza, ndr), rimediando una multa da 23.000$”.
Di sicuro, non potrà mai essere un uomo immagine e non rappresenta uno spot vincente per il mondo del poker. Non ha le idee molto chiare sulla gestione del bankroll neanche nella vita: “ho trascorso un mese in un hotel di Macao, pagando 675$ a notte. Per una settimana intera ho frequentato un club e 30 giorni dopo mi sono trovato senza un tetto… dormivo nei bagni dei casinò”.
“Ero – afferma pentito – un ragazzo giovane e immaturo: ricordo che una volta ho comprato una t-shirt di Versace da 1.000$ perché non accettavo il fatto di aver risparmiato, dopo aver dormito in un motel da 45$ a notte”.
Carter Gill ne ha combinate di tutte i colori e sembra avere avuto dei problemi seri con l'alcool: oltre ad essersi fatto due settimane di carcere nel 2011 per guida in stato di ebbrezza, nello stesso anno è stato cacciato dal WinStar Casinò per i medesimi motivi, dopo aver dato 'i numeri' durante un torneo live.
Nel 2009 è stato accusato di aver truffato un amico al quale aveva chiesto soldi per giocare: prestito che però non è mai stato rimborsato. In modo paradossale Carter si iscriveva senza criterio ai tornei e poi risultata in sit-out (è riuscito ad arrivare in the money solo in 5 eventi su 100).
Nel 2013 sembra però essere uscito dal tunnel ed ha ripreso a giocare in modo regolare: nel live è arrivato deep al Main Event WSOP (vittima di una bruttissima bead beat: puoi vedere qui il video) e pochi giorni fa a Panama è arrivato quarto nel LAPT, incassando 57.060$. La speranza è che non torni alle cattive abitudini.