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Anton Wigg contro il fisco: "mi hanno levato tutto!"

Levatemi tutto ma non il mio bankroll... sembra gridare un disperato Anton Wigg: il vincitore svedese dell’EPT di Copenaghen ha ricevuto una visita poco gradita due settimane fa. A bussare alla porta di “casa Wigg” gli agenti del fisco con un mandato di perquisizione in mano. Alla fine gli hanno portato via tutti i suoi beni.

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Sospettato di evasione fiscale, la temibile Skatteverket ha congelato – in via cautelare – i conti del  26enne campione di poker che ha sbottato: “un ufficiale donna mi ha spiegato i motivi per il quale si erano recati nel mio appartamento di Stoccolma. Mi ha fatto vedere un grafico delle mie presunte vincite a poker. Non potevo credere ai miei occhi: erano il doppio di quelle reali”.

La vicenda assume toni quasi comici se si pensa che “le informazioni – spiega il diretto interessato - che mi hanno contestato gli agenti del fisco, sono state recuperate da un sito di monitoraggio russo, ma sono completamente sbagliate. I miei guadagni sono magicamente raddoppiati...”.

La vicenda è simile all’inchiesta “All in” condotta in Italia dalla Guardia di Finanza e che si basa sulle informazioni pubblicate dal sito inglese HendonMob, una fonte aperta che recupera dati senza però controlli affidabili (almeno per quanto riguarda un’inchiesta di questo tipo) alla fonte.

“Hanno – racconta Anton – presentato al Magistrato competente le informazioni pubblicate da questo sito russo. In questo modo hanno ottenuto le autorizzazioni necessarie per procedere nei miei confronti. La pubblica accusa, a mio avviso, non ha ricevuto un quadro preciso, con informazioni sbagliate”.

anton-wiggLa Skatteverket gli ha chiesto in deposito cauzionale un milione di corone svedesi, circa 110.000 euro, somma che non rientrava nelle disponibilità di Wigg in un primo momento: a questo punto al giocatore è stato confiscato il suo conto in banca. Non solo, gli agenti hanno prelevato da casa ogni tipo di bene: un paio di orologi, un iPad, denaro contante e una Xbox.

“Mi hanno spogliato di tutte le cose che avevo. Posso capire che rientra nella procedura in questi casi, ma le conseguenze sono tragiche per chi subisce questi provvedimenti, senza alcuna possibilità di difesa”.

In seconda battuta il player ha versato la cauzione: “si tratta di una grossa somma. Dovrò ora provare la mia innocenza, assurdo. Sono sempre stato un buon cittadino ed ho pagato tutte le tasse che dovevo versare. I miei risultati non sono un segreto, non ho mai nascosto nulla.  Ho dovuto pagare la cauzione perché non avevo altra scelta”.

La Svezia è diventato un paese “pericoloso” per i giocatori di poker? “Nel mio paese non mi sento più al sicuro. Ora andrò in tribunale per dimostrare la mia innocenza e ottenere i miei soldi. Voglio condividere questa mia esperienza, la gente deve sapere. E’ stato un anno molto difficile da un punto di vista mentale. Non sento più lo stesso senso di sicurezza che avvertivo prima in Svezia, è triste dirlo ma è così”.