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GALACTIC SERIES: questa sera si gioca a Badugi. Se sapete solo di Hold'Em, questa guida fa per voi!

Nella giornata di oggi, venerdì 14 novembre, a continuare una mini tradizione cominciata con queste Galactic Series su  PokerStars Poker Sisal che prevedono almeno un torneo di varianti per ogni serata, si giocherà uno dei tornei più belli che si possono proporre ad un appassionato di poker che non lo sia solo di Texas Hold'Em, il Badugi.

Non è esattamente la variante più giocata tra tutte quelle proposte in questa edizione di GS, ma se non avete idea di cosa si tratti, niente paura: noi di Assopoker siamo qui per provare ad aiutarvi.

I due tornei di Badugi del 14 novembre

Stasera le Galactic Series si tingono infatti di mixed game con uno degli appuntamenti più curiosi e di nicchia del palinsesto: il Side Event €50 PL Badugi [6-Max, Progressive KO] da €4.000 garantiti.

Un torneo pensato per chi ama uscire dai binari del Texas Hold’em e misurarsi con una specialità tecnica, piena di decisioni creative e di spazio per la edge postflop… anzi, “post-draw”.

Lo start è fissato alle 21:30 di oggi 14 novembre, con registrazione tardiva aperta per 2 ore e 30 minuti e una durata stimata di circa 4 ore e 12 minuti, quindi un impegno tutto sommato “prime time” anche per chi il giorno dopo deve puntare la sveglia io sabato mattina.

Dal punto di vista puramente numerico, il torneo presenta una struttura decisamente giocabile: 50.000 chips di stack iniziale, primo livello 200/400 e livelli da 10 minuti.

Si parte quindi con 125 big blind effettivi, un margine che consente di prendere confidenza con la variante senza doversi lanciare in guerre di rilanci già dalle prime mani. Il formato 6-Max rende il gioco più dinamico, con range inevitabilmente più larghi rispetto al full-ring e molti più spot di steal e resteal, soprattutto nelle fasi centrali in cui i bui iniziano a pesare sullo stack.

Formato Progressive Knock Out

Il buy-in è di 50 € e segue la classica ripartizione dei Progressive KO di PokerStars e Sisal: 22,50 € finiscono nel montepremi “regolare”, altri 22,50 € alimentano il montepremi delle taglie, mentre 5 € vengono trattenuti dalla room a titolo di commissione.

Ogni giocatore entra quindi in gioco con una taglia iniziale da 22,50 € sulla propria testa; a ogni eliminazione, il 50% della taglia attuale viene accreditato subito a chi mette il colpo in cassa, mentre l’altro 50% si somma alla nuova taglia del “cecchino”, che diventa così sempre più appetibile mano dopo mano.

È garantito comunque un ritorno minimo di 11,25 € per ogni knockout. Il torneo consente fino a 3 re-entry nel periodo di late registration, dettaglio importante sia per chi vuole prendersela comoda e “osservare” i tavoli nelle prime fasi, sia per chi magari si gioca qualche spot borderline sapendo di poter tornare in corsa.

Il tavolo finale, infine, si disputa 7-Max, con la classica progressione dei premi che cresce al salire degli iscritti.

Le regole di Badugi spiegate passo passo

Se senti nominare “Badugi” e ti sembra una parola esotica, tranquillo: è normale. Si tratta di una variante draw lowball di origine asiatica, molto diversa dall’Hold’em e perfetta per chi ama i giochi di carte “puri”, senza board condiviso.

Nel Badugi ogni giocatore riceve quattro carte coperte e l’obiettivo non è fare scala, colore o full, ma chiudere una mano più bassa possibile composta da quattro carte tutte di seme diverso e di valore differente: questa combinazione si chiama appunto Badugi.

In pratica, immaginiamo di ricevere a 2 3 4 : è la mano dei sogni, il cosiddetto “4-card Badugi nuts”, perché hai quattro carte tutte di semi diversi e il valore più basso possibile.

Le scale non contano come punto “negativo” (è irrilevante che A-2-3-4 formi una scala), mentre l’asso vale sempre come carta bassa.

Il ranking delle mani funziona in modo un po’ controintuitivo per chi viene dall’Hold’em: prima di tutto conta quante carte “pulite” hai, cioè quante carte nella tua mano non condividono né seme né valore con le altre; poi, a parità di numero di carte valide, si confronta la mano partendo dalla carta più alta verso il basso, dove vince la combinazione con la carta più alta più bassa.

L'esempio per capirci meglio

Esempio:

  • Mano 1: 7 5 4 2 che sono quattro carte tutte di seme diverso: è un 4-card Badugi al 7, che è comunque un'ottima mano per presentarsi allo showdown con buone possibilità di vincerlo.
  • Mano 2: 8 4 3 a anche qui quattro semi diversi: 4-card Badugi all’8.

A prima vista sembrano entrambe fortissime, ma vince la Mano 1, perché, tra le due, la carta più alta è il 7 (più bassa dell’8).

Se invece ricevi una mano come k k 5 2 , hai un problema: la coppia di K non è ammessa come due carte valide. In questo caso, una delle due viene “scartata” ai fini del punto, quindi la tua mano effettiva è k 5 2 , cioè un 3-card Badugi al K.

Analogamente, se hai due carte dello stesso seme, una viene ignorata nel conteggio finale. Una mano a 4 carte pulite batte sempre qualsiasi mano a 3 carte; una mano a 3 carte batte sempre tutte quelle a 2 carte, e così via.

Le cose da ricordare per chi arriva dall'Holed'Em

In realtà nella serata di oggi verranno giocati due tornei di questa variante, entrambi che partono alle ore 21:30, uno dal Buy in da €50, di cui vi abbiamo parlato fin qui, e uno dal Buy In da €10.

Per concludere, ecco uno specchietto che potrebbe servire a chi arriva dal Texas Hold'Em:

  • Vince la mano più bassa, non la più alta.
  • Conta soprattutto il numero di carte “buone” (tutte di seme diverso e di valore diverso): quattro sono meglio di tre, tre meglio di due.
  • Le informazioni passano dai draw: quante carte cambia l’avversario e in quali street è spesso più importante delle sue action in sé, perché raccontano quanto è “completo” il suo punto.
Poker e Sport Editor
Io sono Andrea Borea, sono nato nel marzo del 1973, e non vengo propriamente da una formazione umanistica, visto che i miei hanno sempre spinto per dare seguito agli interessi di famiglia. Dopo aver fatto per qualche tempo ciò che essi mi consigliavano, Assopoker divenne la mia vita, prima che mi chiamasse Luca Pagano per collaborare al sito PokerPoker.it e dare vita alla Pagano Events. Sono stato il primo a bloggare il Main Event delle WSOP per l’Italia da Las Vegas, nel 2008 e nel 2009. Collaborai alla stesura di due collane, “Lo sport del Poker” e “I segreti del Grande Poker”, entrambi per la Gazzetta dello Sport, sempre per Gazzetta cominciai a scrivere per un paio di anni articoli di Texas Hold’Em, prima di passare in pianta stabile con PokerStars.it. Da 6/7 anni, scrivo per ItaliaPokerClub, BetFair, PokerStarsNews, PokerStarsLearn, Ludos Academy.