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Poker e fisco: cyber war tra Hendonmob e i bot del Governo polacco

cash-game-circus-2015-1I dati di "The Hendon Mob" erano già stati utilizzati dall'Agenzia delle Entrate italiana nell' inchiesta "All in", per le vincite dei nostri giocatori nei casinò esteri.

Il sito è ritenuto il più grande database per quanto riguarda il poker live ma, sotto il profilo giuridico, è da ritenersi una fonte "aperta", facilmente modificabile da fattori esterni senza alcuna verifica e, di fatto, non utilizzabile nelle aule delle varie commissioni tributarie. Inoltre, le sentenze alla Corte di Giustizia a favore di Blanco e Fabbretti sono senza dubbio precedenti importanti per tutti i giocatori europei che potrebbero mettere fine alla querelle.

Nonostante tutto ciò, il Governo polacco ha aperto un’ inchiesta nei confronti di 24.000 players residenti a Varsavia e dintorni, come vi avevamo anticipato due mesi fa.

C'è però stata un'evoluzione importante nella vicenda: gli ispettori fiscali stanno usando la medesima strategia dell'AdE italiana, utilizzando "The Hendon Mob" come fonte per i tornei live.

A darne notizia è stato Alexandre Dreyfus, CEO del Global Poker Index, società che ha comprato l'anno scorso il noto database per 3 milioni di dollari.

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Dreyfus ha rivelato a PokerNews che il Ministero delle Finanze polacco ha agito in violazione dei termini e delle condizioni del sito.

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"Dal 29 dicembre abbiamo registrato sulla nostra piattaforma, la presenza di bot provenienti dai server di mf.gov.pl. Abbiamo cercato di combatterlo e lo abbiamo bloccato". Il team di sicurezza di "The Hendon Mob" ha cercato anche di ingannarlo inviandogli dati inesatti per giorni. Una vera e propria cyber war.

Il Governo polacco "ha provato 4 volte a cambiare internet provider".

Per Dreyfus, il Ministero delle Finanze della Polonia ha violato i termini e le condizioni del database di The Hendon Mob ed ha violato la direttiva dell'Unione Europea del 1996 sulla protezione dei database. Una guerra cibernetica senza esclusione di colpi. Il vice Ministro delle Finanze polacco, nemico dichiarato dei pokeristi, su Twitter ha definito l'iniziativa di Drefus "una provocazione".

 

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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