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Luigi Curcio a Las Vegas solo per il WSOP Main Event: "Se capita gioco anche altro, ma spero di non avere questo problema..."

Non tutti amano Las Vegas, ma ci sono appuntamenti che non si possono mancare, se hai 23 anni e sei nel pieno della tua carriera di giocatore di poker professionista - competitivo sia nel field italiano che a livello internazionale. Mentre scriviamo Luigi Curcio sarà in volo verso Sin City, ma prima abbiamo sentito il top player calabrese per sentire qualche veloce considerazione riguardo a questa avventura.

A Las Vegas solo il minimo indispensabile, quest'anno. E' perchè come musta non la ami, o perchè finora anche tu hai approfittato per grindare?

Come ho già detto altre volte, Vegas non mi piace: troppo caldo fuori, troppo freddo dentro, cibo osceno... Devo aggiungere altro? (ride)
Per il resto sì, ho grindato un bel po' perchè il field era davvero morbido, se lo paragoniamo al resto dell'anno quando è pieno di top reg.

Hai già iniziato a muoverti per lasciare la Slovenia o aspetti che la situazione si sistemi? E, in generale, che pensi della vicenda?

Della vicenda dico che non ci ho capito nulla... Scherzi a parte, credo che un preavviso più ampio sarebbe stato davvero il minimo. Ancora non mi sono mosso per eventuali nuovi trasferimenti, ho deciso di aspettare un po' per capire se e come si sistema la situazione laggiù, in Slovenia.

Starai anche tu nella villa dei "Darii" (Dario Sammartino e Dario Alioto, ndr)?

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No, ho deciso di prendere una camera al Rio, per comodità.

A parte il Main Event giocherai anche altri tornei?

Di base giocherò il Main, se capita anche qualcos'altro ma spero di non avere questo problema...

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Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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