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Joe Ingram: "Giocai 450.000 mani di PLO in un mese per fare Supernova Elite e non finire broke"

"So che molti di voi credono che io faccia solo i podcast e non abbia mai giocato una fottutissima mano di poker nella mia vita". Inizia così il video in cui Joe Ingram parla, tra le altre cose, della sua carriera da giocatore professionista, ripercorrendo le tappe principali che lo hanno portato a diventare uno dei più grandi "massatori" di sempre nella storia del poker online.

La premessa effettivamente è doverosa, perché al giorno d'oggi lo si conosce soprattutto per il suo prezioso Poker Life Podcast. Grazie a lui abbiamo scoperto tanti retroscena sul mondo del poker e abbiamo potuto conoscere da vicino giocatori che hanno fatto la storia di questo gioco.

Tuttavia, Joe Ingram ha alle spalle una carriera molto interessante nel PLO, seppure costellata da swing pesantissimi che lo hanno spinto, oggi, a preferire la stabilità del $10-$20 rispetto alle battaglie degli high stakes.

"Ho iniziato a giocare il PLO nel 2010, anche se avevo iniziato a giocare a poker nel 2007 con il No-Limit Hold'em", racconta Ingram. "Nei primi due anni ho giocato solo il No-Limit, ho multitablato 24x e ho giocato micro stakes, mid-stake e high stakes. Nel 2010 ho deciso di passare al PLO perché volevo fortemente diventare Supernova Elite su Pokerstars.com".

Oggi Joe Ingram è conosciuto soprattutto per i suoi podcast
Oggi Joe Ingram è conosciuto soprattutto per i suoi podcast

Come tanti grinder, Joe è consapevole che giocando PLO può ottenere lo status di Supernova Elite più in fretta (nel Pot-Limit Omaha si raggiunge il flop più frequentemente e quindi si paga più rake). "Diventare Supernova Elite è una delle cose più grandi che puoi ottenere nel poker. Un milione di VPP vuol dire giocare un volume molto grande, giocare molte mani e ottenere tanti punti. Se ce la fai ricevi $120.000 di rakeback".

In quel momento della carriera, a Joe interessava solo la ricompensa di Pokerstars per i Supernova Elite. Voleva ottenere i $120.000 ed era disposto a tutto: "All'epoca tanti erano "intrappolati" da questa rakeback: voglio dire, se fai $120.000 puoi anche essere un giocatore perdente in termini di bb/100 ma essere un grande vincitore in termini monetari. Perché puoi fare breakeven e farcela. Volevo a tutti i costi fare SNE per la prima volta. Sono passato al PLO e ho iniziato a giocare 24x al $2-$4".

Giocare su 24 tavoli contemporaneamente nel No-Limit Hold'em è un'impresa, figuriamoci nel Pot-Limit Omaha, un gioco di più difficile comprensione a causa del maggior numero di combinazioni. Ingram ne era ben consapevole, ma a lui interessava solo ottenere lo status più alto del poker online: "Chiunque giochi online sa che questo approccio non era GTO, non era ideale. Non sono andato molto bene: non ho perso molto in termini di bb/100 ma... ho perso. Alla fine però ho fatto SNE, quindi ho perso davvero? Non credo".

Il 2010 si conclude quindi in perdita ai tavoli ma in attivo grazie alla rakeback. Joe decide però di cambiare nuovamente il suo main game per il 2011: "Inizio l'anno tornando al No-Limit Hold'em, dove mi sento al sicuro, senza niente di fuori dagli schemi. Però arriva il Black Friday, quindi mi trasferisco in Canada. Non sono in una buona posizione, non ho molti soldi e decido di provare di nuovo a fare Supernova Elite".

Il Black Friday scombussola completamente i suoi piani (così come quelli di migliaia di altri giocatori nordamericani) e Joe vede nella riconferma dello status la possibilità di fare soldi in un momento difficile, nel quale parte dei suoi fondi sono bloccati su Full Tilt Poker.

"Diventare Supernova Elite era il mio biglietto per uscire fuori da quella situazione", spiega il 31enne. "Sono tornato a giocare 24x nel PLO ed è venuto fuori che non era una bella idea. Ero broke, non avevo più niente. Ho chiesto soldi in prestito a un mio amico, il mio coinquilino, ma niente: non ce l'ho fatta. Ci ho messo un sacco di mani, un sacco di ore, ogni giorno ero a Vancouver a giocare il PLO online".

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Tutta la follia della prop bet di Joe Ingram in un solo video

La situazione è grigia, ma Joe riesce a venirne fuori riprendendo a vincere poco alla volta. La svolta arriva però grazie a una prop bet: "Dovevo fare Supernova Elite in due mesi e mezzo. Erano 800.000 VPP in due mesi e mezzo giocando a PLO. Non avevo soldi, quindi ho deciso di andare all-in: se non ce la faccio devo fare le valigie, tornare negli States, cercarmi un lavoro da Subway, tornare a vivere da mia madre. Ma nella mia testa non c'era la possibilità di fallire: avrei messo tutto me stesso".

A quel punto diventare Supernova Elite non è più semplicemente un traguardo per la rakeback, ma anche e soprattutto per la prop bet. Joe deve compiere un'impresa, perché fare 800.000 VPP in due mesi e mezzo è qualcosa di proibitivo. "Ho iniziato a grindare il PLO ancora di più. Giocavo 8-10 ore ogni singolo giorno. A un certo punto, a novembre, ho ricevuto un aiuto da un amico che mi ha prestato dei soldi per salire al $2-$4, livello dove avrei potuto fare più rakeback e dove la rake aveva un impatto inferiore sul mio winrate".

Anche con un bankroll rivitalizzato, riuscire nell'impresa sembra un'utopia: Joe deve giocare 450.000 mani nell'ultimo mese dell'anno. "Nessuno ha mai giocato tutte quelle mani di PLO in così poco tempo. Nessuno nell'intera storia di questo gioco. Ero consapevole che se avessi iniziato perdendo non sarei riuscito a restare al $2-$4, non avrei vinto la prop bet e sarei stato completamente broke".

Per sua fortuna, la run lo assiste e l'ultimo mese del 2011 si rivela uno dei migliori della sua carriera: "Ho vinto $35.000 nella prima settimana, poi Pokerstars ha lanciato una promozione per chi giocava più mani con una classifica dedicata, e l'ho vinta. Grazie a Dio! Stavo andando bene fino a metà mese ma poi ho iniziato a giocare 16 ore al giorno e ho ripreso a perdere. Alla fine ho chiuso il mese a -$10.000 o -$20.000 ma ho fatto un sacco di VPP, ho riconfermato Supernova Elite, ho vinto la prop bet e ho ricevuto i bonus".

Da quel momento è iniziata la seconda fase della carriera di Joe Ingram, quella che potremmo definire più consapevole. Con i soldi della prop bet vinta e la rakeback di Pokerstars, "chicagojoe" aveva un bankroll importante e tutte le carte in regola per tentare la scalata fino ai limiti più alti disponibili online. Ce l'avrà fatta? Ne parleremo nella seconda parte dell'articolo.

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