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Caesars Entertainment nei guai: bancarotta vicina?

Una sentenza emessa da un giudice di una corte federale fallimentare potrebbe spingere la Caesars Entertainment verso la bancarotta. E’ accaduto ieri a Chicago.

Secondo quanto riporta Business Insider, il colosso statunitense dei casinò – proprietario tra gli altri del marchio WSOP – rischia di seguire la sorte della sua maggiore divisione, Caesars Entertainment Operating Co.

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A questo punto serve un piccolo passo indietro. Nel gennaio scorso Caesars era stata frazionata in tre unità operative, per la maggiore delle quali – appunto la Caesars Entertainment Operating Co. – era stata richiesta l’amministrazione controllata a fronte di debiti per 18 miliardi di dollari. L’obiettivo del colosso – e degli hedge fund controllanti – era di salvaguardare gli altri asset del gruppo, ma l’operazione potrebbe non essere servita a molto.

Ieri, a Chicago, il giudice federale Benjamin Goldgar ha negato a Caesars la sospensiva sulle richieste avanzate – a New York – da alcuni hedge fund creditori, tra cui Centerbridge Partners, Oaktree Capital Management ed Appaloosa Management, che vantano crediti per circa 11 miliardi di dollari.

Questi ultimi ritenevano che Caesars dovesse garantire per i debiti della sua controllata, e hanno sporto causa presso il tribunale di New York sperando di potersi rifare sugli altri asset del gruppo. E il giudice federale, al termine di un’udienza durata 45 minuti, ha dato loro ragione.

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Sempre secondo quanto riporta Business Insider, Caesars e gli hedge fund controllanti Apollo Global Management LLC e TPG Capital, ritenevano queste sospensive cruciali per arrivare a una ristrutturazione del debito, ma a questo punto le cose potrebbero prendere una piega drammatica.

Appena è stata annunciata la sentenza, le azioni di Caesars quotate presso il Nasdaq hanno perso il 50%, chiudendo infine a -34% a quota $5,31.

Il New York Post ha raccolto le dichiarazioni di un portavoce di Caesars “Riteniamo che i nostri argomenti nel contenzioso di New York siano forti, e continueremo a contestare queste richieste vigorosamente. La sentenza del tribunale fallimentare è un’interpretazione tecnica della legge, e non influenzerà in alcun modo nel merito il contenzioso di New York”.

La situazione del gruppo diventa così ancora più critica rispetto agli scorsi mesi, che già i maggiori operatori di settore definivano come travagliati. Che ne sarà adesso di asset come il brand World Series Of Poker? Cercheremo di capirlo meglio nelle prossime ore.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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