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Eurispes: ‘il 27% dei minori gioca a soldi veri’

renato-balduzziIl gioco minorile è purtroppo un fenomeno sempre più preoccupante, almeno a giudicare dai risultati di un’ indagine conoscitiva sulla condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Italia 2012, realizzata da Telefono Azzurro ed Eurispes: ben il 27% dei ragazzi interpellati, tra i 12 e 18 anni, gioca real money

Come noto è severamente vietato giocare ai minori di anni 18 in Italia. Il recente decreto Balduzzi ha approvato tutta una serie di norme ad hoc per tutelare gli adolescenti da messaggi pubblicitari e da una comunicazione che potrebbe risultare, ai loro occhi, fuorviante. Sono in corso anche massicci controlli da parte delle forze dell’ordine e di AAMS nelle sale giochi di tutta la Penisola.

La ricerca è stata sviluppata su un campione di 1.523 ragazzi di età compresa tra i 12 e 18 anni. Da sottolineare che l’online coinvolge solo il 12% degli intervistati: il 2,5% gioca spesso, il 3,4% qualche volta e il 6,1% raramente.

Il dato non è sorprendente perché per giocare online è necessario comunque registrarsi con un codice fiscale e un documento d’identità ed inoltre, bisogna disporre di disponibilità finanziarie e strumenti di pagamento (carta di credito, conto corrente etc.) che uno studente di solito non può permettersi. Per questo motivo è fondamentale la collaborazione dei genitori (leggete qui alcune avvertenze e consigli utili) che devono sempre controllare i figli e non lasciare mai la postazione pc senza le necessarie precauzioni.

gioco-minorile

Dati più preoccupanti per il gioco offline che essendo non nominale, presenta meno controlli alla fonte (teoricamente dovrebbero essere i gestori ad impedire l’accesso). In questo caso, il 27% dei ragazzi gioca a soldi veri: il 4,6% spesso, il 10,4% qualche volta, il 12% raramente. 

Statistiche che testimoniano ancor di più come i concessionari e gli operatori (in particolar modo gestori di agenzie scommesse, sale giochi etc) devono essere sensibili al problema e cooperare per impedire l’accesso degli adolescenti in luoghi dove è possibile giocare a soldi veri.

Sfidano la sorte per puro divertimento il 31,6% mentre il 23,9% dei ragazzi contattati è stimolato dalla possibilità di vincere denaro. La pubblicità ha indotto al gambling solo il 10%. Giocano per emulare amici e parenti l’8,2%. Hanno dichiarato di perdere molti soldi il 24,9% e sentono l’esigenza di giocare molto spesso il 25,2%.

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Le scommesse sportive sono le più attrattive per i minori: online vi gioca un ragazzo su cinque (20,2%) spesso, qualche volta (13,3%) e raramente (11%): quindi ben oltre il 44% vi gioca.

Impressionanti le statistiche sul Gratta e Vinci: un intervistato su due (49,6%) vi ha giocato. Spesso solo l’8,2%, qualche volta il 19,1%. 

Il poker texas hold’em attrae anche i più giovani (in media uno su tre): il 32,3% degli intervistati vi ha giocato (spesso 11,7%, qualche volta 9,5% e raramente 11,1%) ma l’indagine non specifica se in modalità live o online. 

Per quanto concerne gli altri giochi le statistiche sono nella media: skill games (27,6%), Totocalcio (29,7%), Lotterie (25,4%). Più bassa per fortuna la quota sulle slot (21,5%) ma il 5,3% ha dichiarato che vi gioca spesso e questo dato deve far riflettere. Non a caso il Dl Balduzzi prevede massicci controlli per il 2013 nelle sale giochi, proprio per individuare l’eventuale presenza di minori.

Ma ci sono altri dati che fanno riflettere: il 62% dei minorenni ha un proprio telefonino e ben il 44,4% acquisisce un cellulare tra i 9 e gli 11 anni. Il 17,6% dispone di un cellulare prima dei 7 anni. Lo smartphone nel 21,2% dei casi viene utilizzato per giocare e il 20,5% per telefonare o inviare messaggi (18,3%). 

Molto spesso (ed proprio in queste dinamiche che i maggiorenni devono prestare la massima attenzione) il 50,1% degli adolescenti usa il cellulare dei genitori o dei fratelli, per scaricare applicazioni e giocare.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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