Vai al contenuto

Fred Done: lascia il guru delle scommesse, il 3° uomo più ricco nel betting che ha perso £100 milioni nel 2020

Gli ultimi 12 mesi non sono stati banali per l’industria britannica delle scommesse che, oltremanica, è considerata un settore strategico dell’economia con una tradizione quasi centenaria. La notizia del giorno è che il miliardario Fred Done non è più il CEO della sua creatura, il bookmaker Betfred. Le dimissioni dell’imprenditore di Manchester è l’ultimo episodio di una serie di una catena di addii. Si può dire che a cavallo del 2020 e del 2021 vi è stato un cambio generazionale di manager nel mercato del betting britannico.

L’addio di Kenny Alexander, il primo di una lunga serie

Il primo ad alzare bandiera bianca è stato Kenny Alexander che si è dimesso dopo aver costruito il gruppo mondiale più importante: CGV, ora Entain (Ladbrokes, Coral Eurobet, Bwin, partypoker, SportingBet etc).

Alexander è stato uno degli ultimi amministratori delegati “tecnici” ovvero nato nel settore che conosce bene la materia (scommesse, poker e casinò), rispetto ad altri colletti bianchi arrivati dalla finanza e che si stanno improvvisando (con alterni risultati) in un settore che richiede conoscenze tecniche specifiche.

Dopo Alexander, anche il suo successore Segev – a sorpresa – si è dimesso dopo pochi mesi passando a DAZN, lasciando lo scettro alla prima donna in un ruolo operativo di primissimo piano: Jette Nygaard-Andersen.

Ed oggi si chiude il cerchio (ma si apre per un’altra donna un nuovo ciclo) con il carismatico fondatore di Betfred, Fred Done.

Fred Done e il fratello Peter: storia di un incredibile successo

Un uomo partito da nulla e che ha fatto la sua fortuna con il betting. Il buon Fred, 76 anni, con il fratello Peter (4 anni più piccolo) controlla ora investimenti per oltre 1,2 miliardi di sterline. La pandemia ha avuto un impatto sulle loro ricchezze per circa 100 milioni di pounds, complici i numerosi lockdown in Gran Bretagna.

Il Covid19 ha senza dubbio complicato i piani societari del book inglese, a tal punto che Fred Done ha deciso di mantenere solo la carica di presidente ma a 76 anni, risulta troppo impegnativo affrontare una crisi del genere, oltretuttto con il Governo britannico sul collo e con un atteggiamento più ostile rispetto al passato.

Le capacità al fondatore di Betfred però non mancano. Con i 4 fratelli dormiva da ragazzo in una stanza in un appartamento di Ordsall, nei bassifondi di Salford nella periferia di Manchester.

Fred e Peter Done hanno lasciato la scuola a 15 anni e sono partiti dal basso anche nella scala gerarchica dell’industria delle scommesse. Il padre gestiva un bookmaker illegale (gestiva una sorta di totonero in salsa inglese) ed i due figli hanno imparato il mestiere, aiutandolo.

Grazie ai proventi derivanti dalla vittoria dell’Inghilterra nella Coppa del Mondo nel 1966 (quella del gol fantasma contro la Germania), un anno dopo i due fratelli Done iniziarono la scalata con un proprio bookmaker.

Sono riusciti ad arrivare a possedere 1.650 negozi ma il percorso è stato tutt’altro che semplice.

Oramai dispongono di un impero con investimenti in ogni settore. Nel betting possiedono anche quote rilevanti di William Hill (circa il 6%), il book per eccellenza in Gran Bretagna e tra i principali rivali proprio di Betfred.

Done – da azionista – ha espresso la sua approvazione all’offerta da parte di Caesars (3 miliardi di dollari) al book della Regina ed anche la maggioranza dei soci ha aderito all’OPA. La fusione sarà ufficiale l’1 aprile (e non è un pesce d’aprile).

Fred Done: l’episodio delle cinque coltellate

Fred Done ha avuto una vita un pò avventurosa e, da businessman di successo, ha vissuto tutte le fasi dell’evoluzione del mercato. Sporcandosi anche le mani con le mansioni più umili. Ha raccontato di essere stato vittima di un agguato di uno scommettitore frustrato che, dopo aver perso 50 sterline per un cavallo cavalcato da Lester Piggott, lo accoltellò per ben 5 volte.

Un impero da oltre 1,25 miliardi di sterline

La famiglia Done controlla, oltre a Betfred, anche Peninsula Business Services che offre servizi di gestione delle risorse umane a ben 10 aziende. Ma hanno investito anche in una compagnia di trasporti ed in altre aziende che offrono servizi finanziari. Come detto, possiedono asset che superano il miliardo di sterline.

Secondo il Sunday Times il loro patrimonio è valutato 1,25 miliardi di pounds. Sono al 117esimo posto nella classifica delle persone residenti nel Regno Unito più ricche e sono i terzi nella speciale classifica riservata a coloro che hanno guadagnato di più nel betting.

Due anni in perdita: i motivi delle sue dimissioni

Il Covid19 (e non solo) alla base delle dimissioni di Fred Done. Betfred negli ultimi due anni ha registrato perdite ed i due fratelli hanno deciso di chiudere diversi betting shops, in particolare dopo che il Governo ha imposto un cap massimo per i terminali di scommesse a quota fissa (FOBT), una sorta di slot con i giochi da casinò installati all’interno delle agenzie di scommesse. Si è passati da un massimo di 100 sterline a 2 pounds come puntata massima.

Scopri tutti i bonus di benvenuto

Un dividendo da 46 milioni di pounds nel 2019

Le FOBT erano la prima voce di entrata di ogni società di gambling in UK. E se il settore del betting ha perso circa 100 milioni nel 2020, i due fratelli sono riusciti – diversificando i propri investimenti- ad incassare un dividendo per 46 milioni di sterline nel 2019.

Il problema, nel settore dei giochi in Gran Bretagna, riguarda le ultime decisioni populiste dell’attuale governo.

Eppure l’influenza dei fratelli Fred nei confronti della politica è sempre stata rilevante. Nel 2016 sono stati tra i più generosi finanziatori del partito conservatore, con una donazione di ben 375.000 sterline versati attraverso la loro holding Rainy City Investments.

Fred Done ha istituito una società di carità ed è sempre in prima linea per iniziative benefiche.

Il passaggio di consegne ad una donna manager esperta e capace

Il quadro politico e socio-sanitario però si è complicato negli ultimi due anni e Fred ha deciso di lasciare la società in buone mani. Il suo successore è di una donna che ha la sua piena fiducia.

L’ex amministratore delegato aveva assunto l’incarico nel 2016. Lascia dopo 5 anni tutto nelle mani – secondo EGR Intel – della manager Joane Whittaker nuova CEO del bookmaker di Warrington, ora amministratore non esecutivo (sarà in carica dal 6 aprile).

La favola di Joane Whittaker: prende una azienda da zero e….

Whittaker è legata a doppio filo a Done. Ha fondato Fideliti, fornitore di voucher per l’assistenza all’infanzia nel 2005, grazie anche all’investimento da 100.000 pounds dello stesso businessman di Manchester.

Whittaker ha ottenuto un successo incredibile con la sua azienda, registrando un fatturato di 83 milioni e profitti netti per 1,7 milionidi sterline nel 2019.

L’azienda è segnalata tra le 100 società emergenti secondo la speciale classifica Times Fast Track nella vendita al dettaglio in UK.

Secondo il Racing Post, Whittaker ha anche creato altre due attività finanziate da Done, una società di consulenza sul debito (Angel Advance) e una società di prestiti finanziari (Workplace Finance). Ora Done gli ha affidato la sua creatura più preziosa: Betfred ma Whittaker ha dimostrato di meritare tutta questa fiducia.

Se vuoi puoi scoprire QUI i bonus SENZA DEPOSITO dei principali concessionari legali italiani

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI