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Ganzina (Hilton Portomaso): “il boom del poker live a Malta”

Il nostro reportage sul poker live prosegue: dopo aver scoperto i lati nascosti del texas hold’em a San Marino, scopriamo altre mete molto amate dai players italiani. Una di queste  è senza dubbio Malta. 

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Il manager italiano Eros Ganzina è direttore del Casinò Hilton di Portomaso e  ci racconta l’action sull’isola. A dicembre è in programma un evento che potrebbe coinvolgere molti giocatori nostri connazionali. Ma iniziamo dall’ultimo successo organizzativo: il Battle of Malta.

Direttore, 888 players iscritti per il Battle of Malta per un torneo da 550€ di buy-in che l’anno scorso ne aveva fatti 350, all’esordio.

Si, grazie ai satelliti online sui più importanti network mondiali si sono qualificati circa 400 giocatori. Avevamo tarato una crescita del 50% ed invece siamo andati oltre le più rosee previsioni. Si sono presentati più di mille ed abbiamo dovuto chiamare al volo croupier anche dalla Sicilia che già disponevano delle licenze.

Molti players non hanno trovato posto: per quale motivo?

Abbiamo fatto i miracoli, considerando che il torneo doveva vedere al massimo 500 iscritti. Purtroppo dei 400 qualificati online, non ci hanno fornito la lista dei partecipanti distinguendo tra day 1a e day 1b, così per noi è diventato quasi impossibile prevedere i due flussi. Poi sono arrivati tantissimi giocatori non solo dalla Scandinavia ma anche dall’Italia, attirati dal buy-in da 550€ e garantito da 200.000€. Alla fine il montepremi è diventato di 400.000€ e i nostri connazionali sono sbarcati dalla Sicilia all’ultimo momento.

Un successo che testimonia l’appeal di Malta.

Si abbiamo un’offerta unica, considerando anche il clima. Nei giorni del torneo vi erano 32 gradi. Qui a Malta si sta bene: gli appassionati possono giocare e al tempo stesso rilassarsi. All’anno organizziamo ben 16 eventi, in pochi in Europa hanno un programma così ricco.

Prossimi tornei in calendario?

Da qui a fine anno ospiteremo 6 eventi: il prossimo saranno i campionati svedesi e finlandesi di PokerStars. Ci saranno 14 Mtt, 8 saranno esclusivi, altri 6 saranno aperti a tutti a prescindere dalla nazionalità. Poi vi sarà un super stack dopo questa manifestazione e infine l’Israel Poker Tour. In questo caso vi sarà un’offerta di cash game importante e tutti i professionisti che vivono sull’Isola attendono l’evento con impazienza.

Altre date calde?

Vi sarà un freeroll con 750 persone e a dicembre una sorpresa per tutti i giocatori italiani ma è ancora troppo presto per parlarne. Il prossimo anno i più importanti circuiti del nostro paese verranno qui. Quest’anno la tappa del People’s Poker Tour ha riscontrato un record di iscritti: siamo molto soddisfatti.

Direttore, la sua politica è quella di puntare forte sul poker, almeno da quello che si intuisce…

Senza dubbio, nonostante tutte le difficoltà nel dover prenotare voli ed aerei, negli ultimi 12 mesi abbiamo ospitato 15 eventi; con 40 dealer fissi facciamo i miracoli. Malta però è l’ideale per i giocatori anche per le vacanze.

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La vostra offerta nel cash?

Ogni giorno abbiamo tavoli aperti anche se a livelli medio bassi, tipo 1€/2€. E’ difficile convincere i professionisti che vivono sull’isola perché hanno già un’offerta molto vasta online.

Come vede il processo di legalizzazione del poker live in Italia? Per quale soluzione fate il tifo?

La legalizzazione è sempre un grosso punto interrogativo. In tutti i casi preferiamo questo stato. Nel caso contrario non sarebbe facile organizzare un torneo da 550€. 

Però crede molto nella collaborazione con i circoli o sbaglio?

Si, i satelliti nei circoli possono essere un buon multi level marketing, noi ci crediamo molto. E’ logico che il live può inoltre creare nuovi giocatori ma sia il poker dot it e dot com sono già un bel vivaio.

Quali sono i vostri obiettivi?

Siamo un casinò piccolo ma abbiamo potenzialità incredibili: volendo possiamo anche organizzare eventi con 90 tavoli. Confidiamo molto nel poker per portare giocatori nel casinò: il trend è positivo in questo senso.

La crisi italiana ha influito molto sui vostri incassi? Ci sono altri ostacoli?

Si la crisi ma soprattutto le nuove norme, molto rigide soprattutto per quanto riguarda il trasporto di denaro contante. Ci ha penalizzato molto soprattutto per i clienti di un certo livello.

Il texas hold’em però è un suo fiore all’occhiello?

Si ho organizzato 43 tornei dal settembre  2010 ad oggi. Questo dato testimonia di quanto sia importante il poker nel portare business ad un casinò. E’ vero che abbiamo molte spese per i tornei però la casa da gioco ne beneficia. Inoltre creiamo un indotto importante per gli hotel e le strutture turistiche dell’isola.

Extra poker, il gioco che tira di più nel suo casinò?

Senza dubbio la roulette: rappresenta il 60% delle nostre entrate. E’ un gioco molto amato al sud. Pensa che l’80% degli incassi dei casinò italiani del nord derivano dai giocatori del meridione.

Come vede il trend del gambling in Europa?

Assolutamente negativo. Io ho lavorato molto in Inghilterra e Svizzera e sono tempi duri. Stanno bene solo le strutture snelle, per questo i casinò italiani soffrono molto.

Teme la concorrenza di nuovi casinò a Malta?

Non lo vedo bene perché per noi rappresentano altri concorrenti. Già il trend è negativo, se viene un altro operatore le cose non possono che peggiorare. Spero che il Governo conceda le licenze a società estere con in portafoglio molti clienti: in questo caso avrebbe senso perché la torta si allargherebbe per tutti. Nel caso contrario il turnover rimarrebbe lo stesso sull’isola, così come l’indotto fiscale.