Poker onlineRichard Branson, uno degli uomini più ricchi del pianeta (forte di un patrimonio personale di 4,4 miliardi di dollari), ha deciso di passare all'attacco e di conquistare il mercato statunitense del poker online, con un progetto marketing che dovrebbe lasciare il segno (almeno secondo i rumors che trapelano dall'altra sponda dell'Atlantico).
D'altronde, l'istrionico imprenditore britannico passa dalla Formula 1 alla conquista della Luna (con la sua Virgin Galattic) in un batter di ciglio, figuriamoci se non può permettersi di rivedere i suoi investimenti nel gioco online, dopo un periodo di apparente raffreddamento.
A scaldarlo è stata l'apertura dei nuovi mercati legali statunitensi. Virgin Casinò ha ottenuto in questi giorni l'autorizzazione ad operare nel New Jersey.
E' il quindicesimo operatore riconosciuto dall'ente regolatore statale: si avvale della tecnologia fornita da Gamesys e si appoggerà alla licenza del Tropicana Casino and Resort. "Ci auguriamo di offrire ai nostri giocatatori un ambiente divertente e sicuro" ha affermato Branson, durante la presentazione della sua nuova skin.
Steve Wynn, uno dei magnati più in vista di Las Vegas, è rimasto al palo: da mesi attende un’autorizzazione che non è ancora arrivata. D’altronde Wynn International non dispone di alcun casinò ad Atlantic City e la strada si prospetta in salita.
Nelle prime sei settimane il nuovo mercato ha generato revenues per 8,7 milioni di dollari. L'online è ritenuto un asset importante per i dodici casinò di Atlantic City, considerando che dal 2006 ad oggi, la perla del New Jersey sta vivendo una crisi senza precedenti: otto anni fa le entrate da gioco si erano assestate a 5,2 miliardi di dollari. Nel 2013 si prevede una chiusura intorno ai 3 miliardi, a causa di una concorrenza sempre più forte dei nuovi casinò indiani limitrofi, aperti in Pennsylvania e nello stato di New York.
Le sale del New Jersey confidano nella costituzione di un futuro mercato federale: in tal caso avrebbero un netto vantaggio sulla concorrenza essendo stati tra i primi a partire, insieme ai casinò della Strip ed anche Branson non vuole perdere tempo e banchettare in quello che potrebbe tornare – entro cinque anni - il primo mercato mondiale.
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