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Ivey prepara la fuga da Cabo, ma in Gran Bretagna c’è il ban

Phil Ivey rischia di dover programmare l’ennesimo trasloco della sua vita: se sarà approvata la legge messicana sul poker online, con ogni probabilità dovrà trasferirsi dalla sua magnifica residenza di Cabo, per continuare a grindare gli high stakes online.

In realtà, c’è ancora tempo per la sua “siesta”, visto che nel paese centro-americano, l’iter legislativo è ancora in pieno svolgimento, con molti punti interrogativi, ad iniziare dal fatto che alla fine il Parlamento potrebbe anche sposare il modello britannico, votando a favore di un mercato regolamentato “aperto” (ai network internazionali dot com). La soluzione migliore per giocatori ed operatori, anche se i primi rumors non sono particolarmente rassicuranti, non a caso 888 ha sospeso gli account dei players americani residenti in Messico.

Ivey però è costretto a valutare altre soluzioni ed emerge un particolare importante: in Gran Bretagna la sua presenza non sembra gradita.

A supporto di questa tesi, vi è l’indiscrezione da noi raccolta, sulla sua impossibilità a partecipare al prossimo Alpha 8 di Londra (high roller del World Poker Tour con buy-in da 60.000 sterline), in programma il 6 e 7 ottobre al Palm Beach Mayfair, a seguito del contenzioso giudiziario che il re del poker ha aperto con un altro casinò della capitale inglese: il Crockfords.

Ed anche la Gambling Commission guarda con attenzione allo sviluppo della vicenda legale: la tecnica (edge sorting) usata ai tavoli di baccarat da Phil Ivey, è lecita? Nel caso in cui la Corte britannica dovesse ravvisare gli estremi di un illecito (abbiamo grossi dubbi al riguardo), Ivey sarebbe automaticamente bannato da tutto il gambling britannico.

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Sia chiaro, non vi è alcuna inchiesta penale: vi è un contenzioso civile in corso, nel quale il “Maradona del poker” chiede il pagamento delle vincite (9 milioni di euro!) ma la sentenza potrebbe influenzare anche la posizione delle sale da gioco, esposte, in tutti i casi ad un ulteriore rischio per il banco.

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E’ vero che il Palm Beach Mayfair è della stessa catena del Crockfords (naturale quindi il ban all’Alpha 8) ma per motivi cautelari i casinò britannici attendono la sentenza dei giudici, prima di riaprire le porte a re Phil.

Dopo i due precedenti al Borgata di Atlantic City e in Gran Bretagna, le sale da gioco e gli enti regolatori hanno messo nel mirino Ivey. Per lui sarà senza dubbio più agevole trasferirsi in una meta esotica come il Costa Rica, per continuare a giocare negli high stakes online.

Nel frattempo, come potete vedere nel video di PokerTube, Phil se la gode sui campi di golf di Cabo e scommette con gli amici sulle prestazioni sul green dell’affascinante Natasha…

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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