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Jennifer Larson: la madrina del poker che ha sedotto Annette

annette-obrestadNon è impresa da tutti riuscire ad ingaggiare nel giro di pochi mesi nomi altisonanti del poker online internazionale come Annette “Annette15” Obrestad, Chris Moorman, Melanie “Callisto” Weisner, Eric Lynch, Leo Margets, Paul Volpe, Jason Lee e Matt Stout

La manager canadese Jennifer Larson –  una delle donne più in vista del gaming online – è riuscita nell’opera ed ha creato dal nulla un team pro di grande livello, con 35 grinders famosi in tutto il pianeta che possono assecondare le sue manie di grandezza (fino ad ora giustificate).

Originaria di Vancouver è considerata uno “squalo” nel settore ed è stata protagonista in questi anni di una crescita costante nel business dell’online grazie ad una strategia aggressiva e mirata: puntare forte sui pro nell’online e curare la comunicazione (è famosa per i suoi comunicati stampa).

In quattro anni di duro lavoro, ha scalato le gerarchie del poker online, a tal punto da acquisire a maggio il decimo network mondiale: Cake Poker, rinominato Gaming Revolution.

jennifer-larsonHa iniziato nel mondo dell’online come “social media manager” per un fornitore di servizi nel gambling e nel 2008 ha fondato con le sue forze LockPoker, skin di Cake Poker, sottovalutata dai più. Nel 2010 il primo repentino cambio di rete, con il passaggio a Merge Gaming: è stata però solo una fase transitoria nella vita del sito. 

La nuova piattaforma (gestita nel Costa Rica) si è rivelata inadeguata per le mire espansionistiche della Larson, accusata da alcuni media canadesi di puntare troppo sulla eccessiva presenza di professionisti sulla sua skin (politica dannosa all’ecosistema pokeristico della rete).

E’ abituata alle battaglie: nel 2011 (secondo il sito Calvinayre) è stata al centro di forti polemiche, per aver pubblicato sul sito il logo della LGA (l’ente di regolamentazione maltese) senza avere però ancora riconosciuta alcuna licenza.

Pochi mesi fa (maggio 2012), la sua creatura LockPoker ha acquistato Cake Poker Network (ri-battezzato Gaming Revolution) che ha registrato nell’ultimo anno un incremento dell’action del 65%, grazie alla presenza negli States e una partnership stretta con alcuni portali (si vocifera che PokerListings fosse proprietaria al 50%). E’ senza dubbio una mossa coraggiosa e una sfida aperta alle autorità statunitensi.

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melanie-weisnerIl black friday ha rivoluzionato gli equilibri del mercato, con la cacciata delle principali major. Eppure, nonostante l’esistenza della normativa UIGEA che vieta le transazioni bancarie e finanziarie, vi sono network che hanno continuato ad operare indisturbati proprio come Gaming Revolution, Bodog-Bovada, Merge Gaming, per un business ancora interessante (ma molto rischioso sotto il profilo legale) in quella che è considerata la terra di nessuno: vi sono più di 50.000 grinders che – dopo il 15 aprile 2011 – sono costretti in qualche modo a tirare avanti.

Naturalmente Lock Poker (room uscita dal mercato a stelle e strisce nel 2011) è ritornata alla casa madre (Gaming Cake Revolution) ma Jennifer Larson sembra aver studiato un piano (uno scorporo dei giocatori della piattaforma) per salvaguardare il business dall’eventuale assalto delle autorità statunitensi. 

Ha preferito trasferire i clienti americani della rete su una nuova skin di sua proprietà: Stakes Poker Juicy che avrà presto probabilmente un dominio europeo (punto eu) per evitare qualsiasi confisca da parte delle autorità statunitensi. 

Gli altri players (circa il 25%) con ogni probabilità saranno trasferiti su LookPoker che, come ricordato, ha già lasciato gli States e punta forte al mercato europeo e asiatico con i volti di Annette Obrestad e company. 

Gaming Revolution comunque dovrebbe continuare a servire anche altre skin, come il colosso austriaco delle scommesse Goldbet, appena uscito da IGT Entraction Network. 

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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