E’ noto come il neo presidente degli Stati Uniti Barack Obama abbia intrapreso la difficile strada della riforma della sanità, che mira a garantire il diritto all’assistenza sanitaria per tutti. Le opposizioni – politiche e lobbistiche – non mancano di certo, ma adesso Obama potrebbe aver tirato fuori davvero un asso dalla manica.
La “pazza idea” sarebbe quella di finanziare l’enorme costo di una riforma epocale come quella del sistema sanitario con gli introiti derivanti dalla tassazione di poker e gambling online.
La proposta viene da Ron Wyden, senatore democratico impegnato da tempo nella battaglia per una sanità pubblica, e Obama l’ha definita “a big boost“, una grande spinta verso il suo progetto di riforma.
L’intuizione in sè sarebbe abbastanza semplice, essendo da tempo ben note le previsioni sul potenziale gettito fiscale garantito da una legalizzazione del gioco online in USA. Nella primavera scorsa, Era stata la Pricewatercoopers a stimare in circa 62 miliardi di dollari in 10 anni il gettito per le casse dello Stato, proveniente da un mercato del gioco online regolamentato.
Come ricorderete, nel luglio scorso il Senatore Barney Frank aveva depositato una proposta di legge sull’internet gambling, che andasse finalmente a spazzare via il proibizionismo targato UIGEA. Ora i tempi per sposare questi due progetti potrebbero improvvisamente rivelarsi maturi.
Infatti abbiamo da un lato il mondo degli operatori di gaming online che prevedibilmente plaude alla proposta del senatore Wyden.
Dall’altro, nel caso in cui quest’ultima passasse, le opposizioni alla riforma-Obama sulla sanità perderebbero molta della loro forza: la mancanza di copertura finanziaria è infatti sempre stata il punto debole di chiunque abbia mai pensato ad una sanità pubblica negli Stati Uniti, e il cavallo di battaglia di chi oggi avversa Obama su questo fronte.
La scoperta di un filone “pecuniario” potenzialmente vitale per l’avvio di una riforma storica sposterebbe gli equilibri, e non di poco: i 62 miliardi in 10 anni previsti come gettito dal nascituro mercato USA del’internet gaming non potrebbero certo essere sufficienti a finanziare l’intero provvedimento, ma sarebbero un’autentica manna dal cielo, dando nuova credibilità al celebre motto obamiano “yes we can!”