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Per PokerStars strada sbarrata negli States

Non c'è nulla da fare: ad oggi, per PokerStars e Full Tilt Poker ci sono poche speranze di entrare nel mercato regolamentato del New Jersey. La notizia non è ancora ufficiale, ma indiscrezioni attendibili assicurano che a Rational Group (la holding di controllo dei due siti) è stata respinta la richiesta da parte della New Jersey Division of Gaming Enforcement (DGE).

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Per l’ufficialità bisognerà attendere venerdì 15 novembre, quando saranno autorizzate le ultime società prima dell’avvio del mercato. Continua – di fatto - la guerra "politica" tra i casinò statunitensi e le poker rooms protagoniste della nota inchiesta sul "black friday".

PokerStars aveva già sottoscritto un accordo di acquisto di una sala da gioco (Casino Hotel Resort) ad Atlantic City ma l’operazione era condizionata dall’eventuale rilascio della licenza per l’online. Stars si era anche impegnata ad una massiccia campagna marketing per attirare più grinder possibili in New Jersey, ma gli ostacoli legali e politici sembrano prevalere.

Ad oggi sono stati autorizzati ad operare (per citare i brand più conosciuti) Caesars Interactive Entertainment, Bwin-Party, 888, Bally Technologies, Ongame, Betfair, All American Poker Network, GameAccount Network e Fertitta. Fuori a sorpresa anche Wynn Resort.

Eric Hollreiser, portavoce di Rational Group, ha commentato in modo ottimistico: “la nostra richiesta rimane in fase di revisione da parte di NJ Division of Gaming Enforcement: continuiamo a collaborare con loro per completare il processo”.

Come hanno riportato diversi media statunitensi, l’ostacolo maggiore riguarda il fatto che il proprietario e fondatore di PokerStars, Isai Scheinberg, non ha ancora definito la sua posizione giuridica personale con il Dipartimento di Giustizia Statunitense, a seguito delle pesanti accuse mosse nei suoi confronti da parte della Procura di New York, in particolare per aver operato dopo il 2006 (anno nel quale è entrata in vigore l’UIGEA) negli USA.

Negli States non si scherza: i fondatori di PartyPoker hanno dovuto mettere in vendita le loro quote (avevano violato prima del 2006 il Wire Act offrendo casinò games negli USA) per agevolare l'acquisizione della licenza in New Jersey.

Fino a quando Scheinberg non si presenterà davanti alle autorità statunitensi, difficilmente la New Jersey Division of Gaming Enforcement (DGE) darà luce verde a PokerStars e Full Tilt per operare nello Stato. Nel frattempo, il mercato aprirà le proprie porte il 26 novembre.