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PokerStars.com si ritira da Israele e dalla Slovenia: i motivi del doppio addio e i 25mila conti aperti a Lubiana e dintorni

E’ stata la settimana delle “sorprese” o quasi per molti grinder di Pokerstars.com: lunedì Rational Group ha comunicato l’uscita dal mercato israeliano e poche ore fa, sono stati raggiunti dallo stesso avviso i giocatori residenti in Slovenia. La news è stata pubblicata sul forum americano 2+2 e dopo pochi minuti ha fatto il giro del mondo.

Senza dubbio vi sono delle implicazioni pesanti per molti professionisti italiani che si erano trasferiti a Nova Gorica per grindare e confrontarsi con il field internazionale. Per loro le alternative più probabili sono rappresentate dall’Austria e da Malta (considerando Brexit). Ma non si può parlare di una sorpresa nel vero senso della parola o di un fulmine a ciel sereno.

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Il fascino notturno di Lubiana, la capitale della Slovenia

Già nel 2012 sia Bwin che PokerStars erano state sospese online dal Governo. In Slovenia giocare su internet è vietato: non esiste ancora una legge, ma solo un regolamento che vieta il gaming da remoto. Fino ad ora le autorità hanno mostrato un certo grado di tolleranza ma il cerchio si sta stringendo sempre di più. Elementi che fanno comprendere come la Slovenia non sia mai stata, in tutti i casi, la piattaforma ideale per i grinder (sotto il profilo sia legale che fiscale), al contrario ad esempio di Malta che èil secondo paese europeo (dopo la Gran Bretagna) ad aver  regolamentato il gioco su internet (quasi 16 anni fa).

D’altronde, la situazione complessa che si è creata in Slovenia, da un certo punto di vista, è comprensibile: gran parte delle entrate dell’Erario sloveno derivano dal gambling terrestre e dal turismo, grazie alla presenza di 13 casinò distribuiti in 11 città. La lobby live è molto potente ed è il Governo stesso molto spesso a decidere le nomine della gestione delle sale autorizzate.

La legge che regolamenta il gioco risale al 1995 ma dal 2012 è allo studio un altro “Gambling Act” (per dirla in inglese) destinato a disciplinare l’e-gaming. La nuova legge doveva entrare in vigore nel 2014 ma ad oggi non si è avuto più alcuna notizia.

L’unica cosa chiara è che dal 2012, il Governo sloveno (azionista di riferimento della nota catena di casinò HIT) ha dichiarato guerra aperta a poker rooms, casinò online e bookmakers stranieri.

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Il Park Hotel è stato uno dei primi casinò costruiti dal gruppo HIT (il brand più famoso in Slovenia)

Stesso discorso per quanto concerne Israele. Anche in questo caso PokerStars, nella comunicazione agli utenti, ha fatto riferimento al processo di revisione che valuta “opportunità commerciali e rischi nel business per i suoi marchi”. Nello stato mediorientale il gambling da remoto è vietato (vecchia legge del 1977 proibisce i casinò): è ammesso solo un monopolio nel betting (Winner) ed è autorizzata una lotteria online.

Si tratta di semplici scelte di business o c’è qualcosa di più nelle recenti scelte di PokerStars? Già l’anno scorso Rational Group-Amaya aveva detto addio ad almeno una trentina di mercati, a seguito di un processo di revisione globale.
Sappiamo che nella piccola Slovenia (2 milioni di abitanti secondo l’ultimo censimento nel 2013) quest’anno sono stati aperti circa 25mila conti su PokerStars. Pochi, troppi? Non spetta a noi giudicare, ma con ogni probabilità, questi numeri non giustificano i rischi legali importanti alla quale si stava esponendo la poker room ed anche i players (senza alcuna regolamentazione nel loro paese di residenza andavano incontro a incognite fiscali rilevanti).

Dal 4 luglio il servizio di Stars sarà sospeso in Slovenia ma i players avranno la possibilità di gestire i loro cash out in modo del tutto libero.

A seguito di questa chiusura, alcuni lettori ci hanno domandato: gli sloveni potranno avere accesso a PokerStars.fr? La room francese è aperta a tutti i giocatori europei che risiedono in paesi dove è non è vietato il poker online. In questo caso quindi, almeno sulla carta, la risposta dovrebbe essere no.

La comunicazione ricevuta in lingua inglese:

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La splendida località di Bled al confine tra Slovenia e Austria

La comunicazione originale ricevuta dai grinder sloveni:

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Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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