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StanleyBet: “parteciperemo al Bando per le scommesse”. Fine della rete parallela in Italia?

In Italia sta accadendo un fatto storico: nel volgere di poco tempo, nel giro di meno di due anni, la rete parallela di raccolta in Italia sulle scommesse, ha perso i pezzi. Prima le sanatorie, poi la mega inchiesta a Malta ed infine la decisione da parte di StanleyBet di voler partecipare al bando di gara per le scommesse.

C’è da dire che la società di Liverpool, rispetto alle altre concorrenti dot com, era già stata autorizzata da diverse sentenze della Corte di Giustizia Europea. Ma questa può essere una svolta significativa, perché i bookmakers in Italia opereranno con le stesse regole e verseranno le tasse tutti allo stato italiano.

stanley

Si tratta di un fatto storico, perché StanleyBet si è sempre opposta al sistema concessorio del nostro paese ed ha promosso diverse iniziative giudiziarie dinanzi alla CGE, ottenendo il riconoscimento di poter operare in modo legittimo con i propri CTD (Centro Trasmissioni Dati, simili alle agenzie), in quanto soggetto discriminato dallo Stato italiano.

Le ultime novità, ad iniziare dalla nuova tassazione calcolata sul margine (aliquota del 18%) e non più sulla raccolta, ha indotto anche la gaming company di Liverpool (con licenza maltese) a decidersi a partecipare al futuro bando di gara per le nuove concessioni per il betting.

Per la cronaca in Gran Bretagna si applica il 15% sui profitti, quindi, di fatto, la “proposta” italiana sembra relativamente competitiva, in un mercato che va sempre più verso la regolamentazione e nazionalizzazione del gioco live e online.

L’annuncio dell’ingresso di StanleyBet in Italia non poteva non arrivare che da Giovanni Garrisi, membro del board della società, nonché protagonista di quasi 20 anni di aspre battaglie legali e di lobbying con lo Stato Italiano:

“Dico ai titolari di agenzia – ha affermato ad Enada - di non avere paura di scegliere Stanleybet perché stiamo dimostrando con i fatti di voler entrare nel mercato italiano dalla porta principale.

Tra pochi mesi – come riporta Agimeg - finirà un sistema che ci ha sempre discriminato e finalmente ci sono adesso le condizioni, come ad esempio quello della tassazione sul margine e del palinsesto libero, affinché finisca il sistema parallelo di raccolta.

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Noi entreremo nel sistema italiano attraverso la gara e lo faremo sia che piaccia o no ad Aams (ora ADM, ndr). Anche al regolatore dico di non avere paura di applicare la legge, visto che le tante sentenze a nostro favore hanno già indicato da che parte era la ragione”.

Da nostre fonti fidate, ci risulta che Piazza Mastai ha accolto con favore l’annuncio, il problema riguarda ancora determinati ostacoli burocratici e formali che dovranno essere rimossi. Non sarà una passeggiata ma quando c’è la volontà da entrambe le parti, una soluzione può essere trovata.

Le premesse insomma inducono all’ottimismo. Con StanleyBet presente con i propri punti nella rete autorizzata, il mercato italiano delle scommesse potrebbe compiere un passo deciso verso l'equità, con una sola rete di raccolta e con tutti gli operatori che seguiranno le medesime regole amministrative e fiscali. Un fatto che fino a due anni fa sembrava pura utopia. Da quando è nato il mercato del betting sportivo in Italia, mai si erano verificate simili condizioni.

StanleyBet Accademy

Garrisi ha annunciato anche un'altra importante iniziativa:

"Quello che stiamo sviluppando per Stanleybet è un modello stile Ibm e con la Stanleybet Academy selezioneremo del personale che renderemo altamente qualificato e professionale. Il nostro obiettivo è quello di far sognare i nostri gestori come, ai tempi della TC informatica, facevamo sognare i ricevitori dell’epoca. Per realizzare questo sogno dico ai titolari di agenzia di non avere paura di scegliere Stanleybet perché stiamo dimostrando con i fatti di voler entrare nel mercato italiano dalla porta principale". 

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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