CasinòUno dei miti più longevi che ancora oggi aleggia su Las Vegas è che i casinò di SinCity “pompano ossigeno per tenere i giocatori vigili. Renderli più svegli può aumentare il tempo delle loro sessioni di gioco". E’ vero? C’è un barlume di verità o è solo un falso mito e una delle tante leggende legate a Vegas?
Ha provato a rispondere a queste domande il giornalista Corey Levitan e l’esperto professore di legge sul gioco dell’Università del Nevada Tony Cabot: “la voce riguardante il pompaggio dell’ossigeno non corrisponde a verità” taglia corto, deludendo i complottisti e gli amanti delle leggende metropolitane.
“Un casinò delle dimensioni standard di Las Vegas contiene un milione di litri cubi d’aria. Per aumentare il livello dell’ossigeno anche solo di un punto percentuale la casa da gioco dovrebbe utilizzare più di 40mila metri cubi di ossigeno gassoso ogni giorno, una spesa incredibile secondo le stime di Parker And Sons, una società di riscaldamento, ventilazione e aria condizionaata dell’Arizona” ha riferito a casino.org.
“L’aggiunta di ossigeno creerebbe pericolo d’incendio perché l’aria con una percentuale d’ossigeno superiore al 21% è più “accelerante” facendo bruciare qualsiasi fiamma più velocemente a temperature più basse”.
“Ciò rappresenterebbe una chiara violazione di tutte le polizze assicurative che le sale sottoscrivono per gli incendi. Se dovesse verificarsi un incendio, l'indagine porterebbe il casinò a pagarne le conseguenze”. Vi potete immaginare l’incubo finanziario e non solo. Rischi troppo elevati.
Come è nato il falso mito dell'ossigeno pompato nei casinò di Las Vegas
"I casinò fanno una serie di cose per incoraggiare le persone a continuare a giocare", ha detto Cabot. “Ma pompare ossigeno non è una di queste. È solo uno dei tanti miti su Las Vegas che alla gente piace diffondere".
Ma come è nata questa leggenda? Dalla fantastica immaginazione e dalla penna del celebre scrittore Mario Puzo, l’autore de "Il Padrino".
Nel romanzo di Puzo del 1978, "Fools Die", il proprietario del casinò Alfred Gronevelt telefona regolarmente alle 2 del mattino al suo ingegnere "per far pompare ossigeno puro attraverso il sistema di aria condizionata del casinò per evitare che i giocatori si addormentino".
A 45 anni dalla pubblicazione del libro, i complottisti sono andati a nozze hanno ricamato su questa telefonata come se fosse una verità estrapolata dal contesto delle sale da gioco di Vegas.
Alcuni media ci sono cascati e non hanno saputo esimersi dal cadere nella trappola dei falsi miti che girano per la Strip. Nel 2006 un servizio della BBC sosteneva che per le leggi britanniche tale inganno non fosse praticabile nel Regno Unito, al contrario di Las Vegas.
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Cosa fanno realmente i casinò per incoraggiare le persone a giocare di più: i trucchi
In realtà i casinò usano altri trucchi per invogliare i giocatori a continuare a frequentare la sala e scommettere ai tavoli. Si tratta di cose più banali: musica a alto volume, profumi gradevoli e aria condizionata gelida che terrebbe sveglio anche un pinguino (non a caso molti giocatori di poker entrano nei casinò d'estate con felpe spesse con il cappuccio).
Inoltre è difficile vedere in un casinò un orologio appeso alla parete. Nessun casinò nel mondo (tranne in Italia, soprattutto durante i tornei di poker) caccerà i propri clienti dalla sala perché si è fatto tardi. Nessuna sala ricorderà ai propri giocatori che si è fatto tardi.
“Per lo stesso motivo pochissimi casinò hanno finestre che si affacciano sull’esterno, perché i clienti potrebbero percepire l’ora in base alla luce che filtra nella sala”. Qualsiasi trucco (legale) è usato per ospitare il più a lungo possibile i gamblers nelle sale.
Un altro falso mito collegato a Las Vegas riguarda la roulette che puoi leggere qui!