Vi vogliamo raccontare una bruttissima storia che però deve farci riflettere sulle dipendenza dal gioco d’azzardo e invitare tutti alla prudenza quando si gioca online, perché il denaro può sembrare virtuale ma non lo è affatto.
La vicenda, molto controversa, riguarda un influencer di Twitch, il canadese Felix “xQc” (preferiamo omettere il cognome) che può vantare più di 10 milioni di follower sulla piattaforma di streaming.
“xQc” è un gamer professionista, uno tra i migliori al mondo di Overwatch. Durante l’ Overwatch League del 2018 fu sospeso e multato per alcuni commenti omofobici. Ha fatto parte del team di e-Sports Dallas Fuel.
Finzione o realtà? L’unica cosa certa è il cattivo esempio su Twitch con 10 milioni di potenziali followers
L’episodio recente che l’ha visto protagonista ci regala spunti di riflessione sull’impatto che certi comportamenti possono avere sui social a danno di altre persone. C’è anche da premettere che abbiamo dubbi sull’autenticità delle effettive perdite di quella sessione – durata poco più di 2 minuti – , in molti su Twitter hanno storto il naso e parlato di “simulazione”. In ogni caso il cattivo esempio è stato confezionato ad arte.
Dopo una lunga pausa, Felix è tornato a scommettere online e grindare qualsiasi gioco d’azzardo, in particolare le slot online. In una sessione è scoppiata (in modo legittimo) una bufera: in soli 140 secondi il canadese ha perso 170mila dollari. Una vera follia.
Su Twitter Jake “JakeSucky” Lucky, una star degli eSport e co-proprietario di Full Squad Gaming, ha caricato filmati di due minuti che mostrano Felix “xQc” che gioca d’azzardo e perde denaro in pochi secondi.
Just watched xQc lose $170,000 in a matter of 140 seconds of gambling and life really isn’t real anymore pic.twitter.com/xO879sEUxE
— Jake Lucky (@JakeSucky) July 7, 2022
Nessuna emozione per la perdita subita
Il suo comportamento ha lasciato tutti perplessi: ha perso una somma impressionante di denaro come se nulla fosse.
Non ha mostrato alcuna emozione, un distacco dalla realtà e dal denaro che lascia pensare a due ipotesi: la prima è che il ragazzo sia ludopatico e abbia bisogno di assistenza e cure (va tenuto lontano da questo tipo streaming che istigano lui al gioco patologico senza criterio e insegnano agli altri un approccio sbagliatissimo davanti al mouse).
La seconda ipotesi (che è quella sposata anche da molti followers su Twitter) è che alla fine Felix fosse sponsorizzato da alcune gaming company e che il denaro non fosse suo o addirittura che tutto ciò fosse una simulazione ben orchestrata.
Un comportamento ancora più grave perché irresponsabile verso chi lo stava osservando.
Bisogna però urlarlo ai quattro venti: anche un solo euro del nostro denaro ha un peso e può costare molti sacrifici a guadagnarlo. Quindi, comportatevi di conseguenza.
La verità non la sapremo mai la verità.
I problemi di dipendenza: xQc necessità di cure e la comunità di Twitch deve essere tutelata
Il caso dell’influencer richiede la giusta attenzione da parte anche delle piattaforme social. xQc è un ragazzo che ha necessità, prima di tutto, di essere aiutato, ma non solo. La comunità di Twitch deve essere tutelata.
Da gennaio xQc ha ripetutamente confessato di avere grossi problemi di dipendenza dal gioco. Il 2 maggio, durante il podcast Pokimane, ha rivelato di aver perso 1,85 milioni di dollari. Il padre dello streamer è intervenuto in diretta per condividere le proprie paure e ansie nei confronti del figlio. Un vero dramma.
La ramanzina del padre non è servita a nulla: Felix ha annunciato il 9 maggio di voler produrre una serie di puntate dedicate alle scommesse sportive collegate a un bookmaer molto discusso. Su Twitch molti followers hanno espresso critiche e scetticismo.
Il famoso streamer americano Trainwreck, il cui vero nome è Tyler Niknam, ha espresso le sue preoccupazioni per la comunità di Twitch. Come non essere d’accordo? I comportamenti di certi influencer dovrebbero essere molto più responsabili. Il tema è proprio quello. In Italia l’utilizzo di influencer da parte dei bookmakers è vietato (vedi Decreto Dignità) ma sembra che tutti facciano finta di nulla.