Casinò di Venezia verso la chiusura? Una delle pagine più affascinanti e ricche di appeal della storia veneziana sembra destinata alla chiusura. Casanova e Goldoni erano di "casa" nella bisca autorizzata dalla Serenissima che aveva aperto le sue porte nel 1638.
Dopo 380 anni, l'1 gennaio 2018 (salvo rivoluzioni inaspettate dell'ultimo momento), Ca’ Vendramin Calergi è destinata a chiudere, così promettono da Cà Farsetti. Questa volta non sembra un bluff quello del comune veneto. Siamo arrivati - forse - all'ultimo giro di pallina per la sede storica posizionata sul Canal Grande.
In questo Articolo:
Il paradosso: il doppio successo targato "Venetian"
Sembra un paradosso ma la crisi è oramai irreversibile per uno dei Casinò più affascinanti del pianeta, in una delle location più belle che tutti ci invidiano A tal punto che a Macao e Las Vegas hanno addirittura voluto riprodurre le bellezze veneziane con tanto di Canal Grande artificiale, gondole (vere) e campanile: il businessman Sheldon Adelson ha investito miliardi per costruire i suoi due gioielli "Venetian" nell'ex colonia portoghese ed in Nevada. Due progetti sfarzosi che lo hanno reso tra i 20 uomini più ricchi degli Stati Uniti a testimonianza del potenziale enorme della storica sala da gioco veneta. Ed invece, il casinò ambientato nella location originale, da 10 anni vive una crisi senza precedenti.
"Dall'1 gennaio 2018 a rischio chiusura"
Per il quotidiano Repubblica ci sono poche speranze: "dal primo gennaio del 2018 potrebbe restare aperta solo la sede di terraferma, il casinò di Ca' Noghera, che vale l'80 per cento degli incassi. È quanto accadrà se, entro due settimane, in vista del voto del consiglio comunale sul nuovo piano industriale, Comune e organizzazioni sindacali non troveranno un accordo per risanare il bilancio".
Con i ricavi derivanti dal casinò il Comune poteva finanziare il welfar,e ma negli ultimi 10 anni la crisi non ha lasciato scampo a nessuno. Dal 2006 ad oggi siamo passati da 214 milioni di incassi a soli 102 milioni. Considerando che la società partecipata del Comune rivendica ogni anno il 25% delle reveneus lorde, il banco è già bello che saltato.
Casinò di Venezia: bilancio in rosso
Nel 2016 si è chiuso il bilancio in rosso di 2 milioni e nel 2017 le carte non hanno girato per il verso giusto: sono già stati accumulati altri 2 milioni nei primi 4 mesi.
C'è un piano industriale studiato da parte del Comune che prevede una ricapitalizzazione di 7 milioni di euro, 4 dei quali destinati agli investimenti. L'obiettivo è quello di tagliare i costi del personale per 5,8 milioni, con orari più flessibili e meno premi.
Braccio di ferro Comune-Sindacati
E' in corso un braccio di ferro tra Comune e Casinò ma dal Municipio sono pronti al gioco duro: "la società procederà con la disdetta del contratto". Vogliono chiudere la sede storica per tagliare il personale. Alla fine si spera nel classico compromesso per evitare licenziamenti in massa. I Sindacati hanno proposto una riduzione dei premi con un risparmio sul costo del lavoro di 2,8 milioni di euro. Si potrebbe arrivare a metà strada. Dal Comune dicono che è troppo poco, mentre i Sindacati non vogliono muoversi dalle loro posizioni.
Si spera che la storia veneziana non svanisca così nel nulla, ma a preoccupare è l'attuale situazione dei casinò italiani con le vicende riguardanti Saint Vincent e Sanremo che tengono banco, con interrogazioni in Consiglio Regionale valdostano del Movimento 5 Stelle ed altre dinamiche politiche-sindacali che hanno bloccato, di fatto, il poker live nei due casinò.