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Alec Torelli critica EXPO 2015: ‘Dov’è il cibo per il pianeta?’

Dopo anni di attesa, l’EXPO 2015 di Milano è ormai in corso da quasi tre mesi tra stand, eventi, ma anche critiche e polemiche. L’ultima “rasoiata” arriva da un volto noto del poker: quello di Alec Torelli.

Come saprete, il top player statunitense è sposato da un paio di anni con una ragazza italiana e, tra una sessione high stakes a Macao e una vacanza in qualche paradiso terrestre, non di rado torna in questa sorta di “seconda patria”.

Tra le sue ultime visite c’è stata proprio quella all’EXPO, che è diventato argomento di un post sul suo blog. Ne viene fuori una critica piuttosto netta al grande evento milanese e alle sue contraddizioni, in una analisi dettagliata e – come al solito quando si esprime Alec – mai banale.

UN PO’ DI HISTORY

L’incipit è un insieme di cenni storici sulla Grande Esposizione, fin dagli inizi a metà del XIX secolo, e risulta importante per il contrasto che assume in confronto all’edizione odierna: “La prima edizione dell’ Expo risale al 1851 a Londra,  ma l’evento ebbe risonanza mondiale solo nel 1889 a Parigi, quando fu svelata la Torre Eiffel, mostrando le possibilità di un nuovo metallo sul mercato: l’acciaio”.

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Poi Torelli ricorda Thomas Edison che presenta l’automobile elettrica nel 1904, il primo discorso televisivo tenuto dal presidente Roosevelt nel ’39, il primo telefono cellulare mostrato nel 1970, tutti eventi avvenuti durante varie edizioni della Grande Esposizione Mondiale e che hanno, in un modo o nell’altro, segnato la storia del’umanità.

MA IL CIBO DOV’È?

Si arriva ai giorni nostri, e iniziano le frecciate. Cito testualmente “Nel tema di quest’anno ‘Nutrire il pianeta, energia per la vita’ uno si aspetterebbe una expo eclettica: da soluzioni per la fame nel mondo e agricoltura sostenibile, a super-cibi che ci permetteranno di vivere più a lungo e magari incredibili e futuristiche invenzioni, come cibi geneticamente modificati integrati con vitamine per supplire ai bisogni del corpo.” Ma di tutto questo, Alec troverà ben poche tracce, nonostante un’apparenza grandiosa…

“La splendida architettura è la prima cosa che ti colpisce, appena arrivi.” Dentro, però, è tutta un’altra storia. “Nei padiglioni, in media i paesi mostrano i prodotti locali e la loro importanza nell’agricoltura del posto. Ad esempio, in Angola fanno largo uso di Tapioca, mentre in Oman di datteri e miele.” Ma in tutto questo c’è un mistero che aleggia, una domanda a cui Torelli non sa darsi risposta: “La cosa sorprendente è che raramente era possibile assaggiare questo cibo locale, e praticamente da nessuna parte era disponibile in vendita.”. In altre parole, se me lo avete fatto conoscere perchè non posso provarlo?

L’impossibilità di poter assaggiare o acquistare i vari cibi locali non è però l’unica cosa che ha infastidito Alec Torelli….

GLI SPRECHI

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“Ho letto che sono stati spesi circa 4 miliardi di dollari per creare EXPO. Con 7 anni per pianificare l’evento, uno si aspetterebbe di vedere tutto pronto in tempo. E invece, già sulla strada per l’EXPO ero circondato di cantieri e un numero infinito di parcheggi in costruzione, costruiti solo per l’evento e che non serviranno a nulla una volta che sarà terminato.”

Alec Torelli

La questione degli sprechi è macroscopica, secondo il poker pro americano. “I padiglioni costano circa 40 milioni per ogni paese, per un totale stimato di 1,4 miliardi di dollari. E TUTTO verrà distrutto una volta finita l’EXPO, ad eccezione forse dei bidoni per la raccolta differenziata e di una fontana che – ci tengono ad informarci di questa cosa – sarà trasferita al centro di Milano per essere certi che non finirà in discarica”.

“Grazie Dio per questo. Bruciate 1.400.000.000$ ma salvate 1.400$. Non sono un matematico, ma non mi pare la migliore delle strategie per “nutrire il pianeta”, nè per produrre “energia per la vita”. Il sarcasmo si alterna con lo sconcerto, perchè Alec non si capacita come mai, se il tema era veramente questo, non ci sia stato ancora alcun evento con i più stimati scienziati a mostrare possibili soluzioni per i problemi del pianeta.

Eppure tutto questo si sarebbe potuto affiancare al can can delle varie esposizioni. Ma a sfuggire a Torelli è lo scopo globale dell’EXPO 2015, che “sembra più che altro una fiera internazionale del turismo”.

Prima di concludere il suo pensiero, lo statunitense non si fa mancare un’ultima frecciata: “Ah, e prima di uscire non dimenticate di ringraziare gli sponsor, Nutella, Coca Cola e McDonalds, per il loro impegno a favore dell’agricoltura sostenibile, della nostra salute, e per sfamare i 9 miliardi di persone che si stima popoleranno il pianeta nel 2050”.

La storia che la Grande Esposizione si porta dietro autorizzava ad aspettative grandiose, e la domanda (retorica) di Alec è “quali scoperte destinate a cambiarci la vita sono state svelate nel 2015 a Milano?”

Al momento la risposta sarebbe sarebbe “Nessuna”, anche se va ricordato che EXPO 2015 si concluderà solo il 31 ottobre. Ma i sassi lanciati da Alec Torelli sono senza dubbio pesanti, e in linea con altre critiche che sono state rivolte al grande evento milanese. E voi ci siete stati? Siete d’accordo con Alec o l’avete vista diversamente?

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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