Gli Australian Open, come tutti i grandi appuntamenti di tennis, sono molto seguiti dagli appassionati di scommesse, ma a volte c'è chi va oltre, e le conseguenze possono essere molto gravi.
E' accaduto ad un 22enne britannico, di cui non sono state rese note le generalità, che stava seguendo un incontro dal vivo, comunicando con un dispositivo elettronico con un complice, che dall'esterno piazzava scommesse live.
L'inganno sta nel fatto che la televisione australiana è in leggerissima differita rispetto a quanto accade in campo: appena una decina di secondi, sufficienti però per piazzare le proprie giocate prima che il banco aggiorni le quote in tempo reale.
Il giovane pare sia stato pizzicato grazie alle telecamere di sorveglianza. Del resto, questo tipo di "truffa" ha anche un nome ("courtsiding"), e quindi la polizia presente sul posto sta bene attenta a chiunque lanci segnali sospetti in questo senso, in collaborazione con la federazione di tennis australiana.
Arrestato, rischia adesso una pena fino a 10 anni di reclusione: si sospetta che facesse parte di una vera e propria organizzazione, e sono in corso indagini per identificare i suoi complici.
Le autorità locali hanno dichiarato che non sono a conoscenza di precedenti simili accertati durante la manifestazione, e che continueranno a tenere alta la guardia contro altri soggetti già etichettati come sospetti: visto quello che rischiano, la loro tutto sembra tranne che una sure bet.
Se sei interessato alle scommesse, scopri Billions e la sua nuova promozione sulle giocate in multipla!