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Charlie Carrel

Charlie Carrel: “Al One Drop ho perso €200.000 di equity perché giocavo stanco. Oggi gioco negli home games”

Charlie Carrel è stato il protagonista di una mano contro Carlo Savinelli che ha fatto molto discutere, soprattutto tra gli appassionati di poker in Italia. Grazie al clamoroso hero call sul nostro connazionale, il poker player inglese ha dato il via a una deep run nel One Drop delle WSOPE che si è conclusa con una nona posizione per €295.000.

Un buon risultato, ma “Epiphany777” non è per niente soddisfatto: come ha dichiarato nel podcast di Betcoin, avrebbe potuto vincere molto di più se non fosse stato per la stanchezza accumulata.

Charlie Carrel e i €200.000 di equity persa a causa della stanchezza

“Non giocavo live dal Pokerstars Championship di Barcellona”, ha dichiarato in riferimento al One Drop WSOPE. “Ero un po’ arrugginito, ma fortunatamente c’è una grande parte del mio stile di gioco che non è basata sulla teoria pura ma riguarda le letture e la capacità di exploitare gli avversari“.

Dopo aver confermato di essere un giocatore exploitativo, Carrel spiega di aver runnato bene soprattutto nel draw del suo tavolo. In questo senso, a lui basta non avere tedeschi di fronte per stare tranquillo…

Penso di aver runnato benissimo per quanto riguarda chi ho trovato al tavolo. Solitamente ti siedi, ti ritrovi contro i tedeschi e sei disperato, ma in questo caso c’erano altri giocatori. Ho runnato molto bene fino al final day”.

Carrel sostiene che fino al final day sia andato tutto alla grande, ma poi la stanchezza abbia giocato un ruolo importante che ha portato alla sua eliminazione.

Al final day la fatica mi ha fottuto completamente. Prima delle WSOPE ero abituato ad andare a dormire alle dieci di sera mentre facevo camping con la mia ragazza in Galles. Mi svegliavo al mattino carico di energia”.

“Da questa situazione sono passato alla vita delle WSOPE, ovvero andare a dormire ogni giorno alle tre di mattina. Mi sentivo morto quando mi svegliavo. Penso di aver perso una grande fetta di equity a causa della stanchezza, almeno 200.000 euro. Ma finché è divertente è divertente, no?”

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Gli home games, partite irrinunciabili

Successivamente, Carrel ha parlato delle partite private high stakes, svelando di essere uno dei protagonisti in questo contesto.

“Recentemente ho giocato molti home games e mi ritengo molto fortunato per essere riuscito a entrare in quella cerchia. Al tempo stesso, però, queste partite sono deleterie per il mio gioco nei tornei high stakes. In primo luogo perché devi imparare a giocare senza grandi ragionamenti: se ci metti troppo, non ti invitano più. Inoltre gioco contro avversari completamente differenti rispetto agli high roller, dove la GTO è per molti fondamentale”.

Charlie Carrel (courtesy Neil Stoddart/EPT)

Carrel ha rivelato che si tratta di homes games ricchissimi che si giocano in tutto il mondo.

“Non sono sicuro di poter dire dove si giocano queste partite private. L’ultima si è tenuta in Europa, la prossima sarà alle Bahamas. Sono molto entusiasmanti. Macao? Non penso di poter giocare laggiù, e comunque non è un luogo che mi attrae particolarmente”.

Infine, Charlie ha spiegato che per un ex grinder cresciuto a pane e poker online come lui è difficile giocare solo live. Ma la passione deve lasciare il posto al profitto quando si sceglie di fare questa professione.

Mi manca molto giocare online, perché lo adoro. Se dovessi pensare alla mia felicità sullo short term sceglierei di giocare online almeno ogni singola domenica. Mi manca urlare al computer e spaccare il mouse, quelle cose che live non puoi proprio fare. Ma l’aspetto monetario è troppo importante per rinunciare a certe partite“.

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