Poker onlineFaraz Jaka ha iniziato a frequentare il circuito professionistico americano nel 2007/2008 ed era noto al tempo come “The Toilet” (per il suo stile originale ai tavoli): in questi anni ha guadagnato qualcosa come 5,2 milioni di dollari nei tornei live (parliamo di vincite lorde), ma questa pioggia di soldi non hanno cambiato il suo animo “vagabondo”, sempre in giro, in ogni parte del pianeta.
I suoi viaggi avventurosi l’hanno spinto a vivere emozioni estreme come nel febbraio dell’anno scorso quando ha rischiato di morire alle isole Fiji, a causa di Winston, uno dei cicloni più potenti della storia dell’umanità. Di sicuro il più potente delle isole e la testimonianza del giocatore professionista ha lasciato il segno per le atrocità viste e raccontate.
In una recente intervista a CNN Money, si è auto-definito un “barbone milionario” e in questa curiosa clip video ha annunciato il suo viaggio in Brasile. Si è giocato molto sulle parole in vista del suo viaggio in SudAmerica: “un homeless alla ricerca di home games”.
Forse questa sua innata voglia di sfida estrema l’ha spinto a lanciare l’ultima challenge a tutti i regular brasiliani propensi a sfidarlo nei loro giochi.
Come noto, in Brasile il gambling è ufficialmente vietato (salvo le varie lotterie nazionali e bingo). C’è da tempo una proposta per regolamentare i casinò. Il circuito illegale live del poker è ricco di action, le bische ospitano home games interessanti (ai quali vi partecipava con assidua frequenza anche Neymar quando giocava ancora nel suo paese natale). Vi è un’action ricca e Faraz ha capito che una delle nuove frontiere del poker può essere proprio il Brasile.
Nell’intervista il player californiano ha stupito tutti perché ha specificato di non voler giocare nelle card rooms “convenzionali” bensì di voler vivere proprio il cuore dell’action locale. Vuole insomma che si spalanchino le porte delle vere bische brasiliane. Certo, quando i regular locali sapranno che è ricco e famoso, faranno a gara per sfidarlo. A Faraz il coraggio non manca mai…
