Tutto pulsa nella testa. Molteplici pensieri si intrecciano insinuandosi in fragili sinapsi che forse chiedono solo di giacere serene. Invece fuori è freddo. Invece ho voglia di fare chiarezza e scegliere un “viaggio” difficile ma ricco di potenziali soddisfazioni.
Sono un po’ di giorni che sono tornato a giocare online con una certa regolarità su uno dei siti che ho sempre gradito nonostante non sia tra i più ricchi di opzioni.
“Multitablando” (solo 4max) i tavoli cash game NL Holdem 0,5-1, 1-2 e 2-4 ho avuto il piacere di confrontarmi con personaggi noti nell’ambiente anche per quanto concerne la action live.
Improvvisamente mi sono ritrovato proiettato nel passato.
Già circa 5 anni fa intrapresi questo percorso come un operaio del poker che produce rake e magari ricava pure qualcosa di interessante tra migliaia e migliaia di mani vissute nell’arco del mese.
All’epoca, dopo più di un anno chiuso con un incentivante attivo, affrontai il bivio e decisi di imboccare la strada di casa, ovvero della famiglia e dell’amore. La serenità delle persone a me più care e con cui ero legato mi spinsero a guadagnarmi da vivere principalmente col lavoro da reporter del poker. Questa scelta, ha evidentemente procurato una tranquillità maggiore pure a me, inutile nasconderlo.
Ho girato il mondo come i più grandi professionisti del circuito. Bene o male, di vista o di parola ne conosco ormai davvero molti. Ho sempre scaldato l’aria delle sale da gioco, dipingendo poi la tela degli eroi momentanei. Ho sempre osservato gioire o inveire senza praticamente mai interagire concretamente al tavolo (solo qualche piccola esperienza nel circuito EPT). Fondamentalmente ho sempre sofferto in silenzio, ma ora voglio provare la vita da principe e non di Belair.
Ecco così che imbastisco un piano a lunga percorrenza, una specie di Finanziaria del Poker dove taglio i budget per i divertimenti. Recupero così anche ore preziose per uccidermi gli ultimi neuroni davanti al monitor a caccia di un traguardo prestigioso, ma soprattutto mi auguro redditizio.
Il rinnovato approccio ai tavoli serve inizialmente a togliere un po’ di ruggine nei meccanismi di gioco, tuttavia mano dopo mano la confidenza torna a essere di casa e così per 10 giorni sembra andare tutto a vele spiegate, velocità moderata ma si va avanti.
Poi la disciplina viene a mancare in una giornata di tensioni extra poker e così dal paradiso sembrano piovere saette di fuoco che spingono verso l’inferno.
Urge un respiro profondo con tutti gli accorgimenti del caso, perché basta un soffio di vento per rovinare tutto.
Si ricomincia il giorno dopo con estrema concentrazione e pazienza anche di fronte ai soliti assi scoppiati. La sorte mi ripaga regalandomi un eccellente colpo di cooler!
Riparte la rincorsa equilibrata e col limitatore di velocità verso l’obiettivo prefissato.
Forse ci riuscirò, forse no. Le sfide sono comunque affascinanti e aiutano a crescere, ampliando i propri limiti o facendocene prendere coscienza.
Ad majora!