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L’orso Isildur1: la sua storia tra sponsor, eSports e imboscate high stakes. Un contratto in arrivo per lui

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L’orso Isildur1: l’opposto di KidPoker

E’ sempre stato controverso il rapporto tra Isildur1  e gli sponsor.  Viktor ha una “fortuna” che non ha mai sfruttato: un nick leggendario che, se valorizzato al meglio, poteva farlo vivere di rendita per diversi anni. Si sa che il giocatore svedese non ha mai amato le luci delle ribalta e i tornei live: di fatto le sue partnership commerciali si sono sempre rivelate un disastro o quasi. Il fenomeno svedese è, da questo punto di vista, agli antipodi rispetto a Daniel Negreanu.

KidPoker è abituato a guadagnare dall’aria ed ha trasformato la sua immagine pokeristica in una macchina da soldi. Il player scandinavo invece si è sempre concentrato solo sull’action online, tagliando “distrazioni” come tornei live, Twitter, blog e Facebook.

Il vantaggio indebito dei coach CardRunners e le responsabilità di Full Tilt

Ma c’è un altro motivo che ha reso poco stabile il suo rapporto con l’industria del poker ed in particolare un suo ex sponsor. Nel 2009, quando andò broke per colpa dell’imboscata organizzata ai suoi danni, dai coach di CardRunners (Brian Hastings, Cole South e Brian Townsend), nella sua testa maturò fin da subito l’idea che il “sistema” avesse remato contro di lui.

E si, perché in quel periodo, i giochi high stakes erano sbilanciati verso alcuni giocatori. Le regole non valevano per tutti. Già in quei lunghi e drammatici giorni si capì che i membri di CardRunners, rispetto agli altri regular, potevano accedere alle hand history degli avversari, essendo ufficialmente “dipendenti” di Full Tilt.

Avevano, nei confronti di Isildur1, un vantaggio indebito. E il regolamento degli high stakes vietava simili comportamenti.

L’imboscata

I coach di CR si erano studiati bene il gioco di Viktor e lo distrussero, giocano in maniera poco equa. Gli stessi vantaggi avevano i membri del team di Full Tilt. Howard Lederer e Chris Ferguson, al tempo i due uomini più potenti del poker online, misero a tacere polemiche aspre e feroci.

In particolare, fu molto sospetta la sessione contro Brian Hastings nella quale perse ben 4 milioni di dollari. Tutto in una maledetta nottata. Isildur1 si insospettì fin da subito ma le conferme ufficiali arrivarono dopo 2 anni. Nel frattempo si trovò con le ossa rotte e senza bankroll.

Con lo scoppio della bomba del black friday e il crack finanziario di Full Tilt, emersero particolari a dir poco scandalosi. Lederer e Ferguson, da uomini potenti ed ambiti, occuparono i primi posti della black list tra le persone più odiate dal settore.

Vantaggi indebiti

I dipendenti di Full Tilt iniziarono a confermare dell’esistenza dei vantaggi indebiti dei giocatori della red room: coach di CardRunners in testa. Tutti coloro che erano sotto contratto con FTP potevano avere accesso al database sui rivali. Isildur1 non ha mai perdonato i responsabili.

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Scheinberg rifinanziò Isildur1 e non solo…

A salvare però lui e la stessa Full Tilt dalla bancarotta ci ha pensato Isai Scheinberg, fondatore di PokerStars. La room della picca rossa sponsorizzò Viktor Blom e lo riportò a casa sua: negli high stakes, poi rilevò anche Full Tilt, onorando i debiti con i giocatori maturati nella precedente gestione.

Viktor si è portato dietro questa storia con rancore ed ha sempre detestato la vecchia gestione Full Tilt  rappresentata da Ferguson, Bitar e Lederer. Ma dopo due anni si è visto costretto ad accettare la nuova sponsorizzazione con la red room, sotto la guida della nuova proprietà (Rational Group).

La luna di miele è durata però troppo poco. Il focus di Blom è sempre stato solo sugli high stakes online: per questo motivo non ha mai amato lasciare la sua residenza di Londra.

Le trattative e un nuovo progetto poker-eSports

In questi ultimi giorni, però rumors sempre più insistenti, lo danno in trattative con Unibet. Dovrebbe diventare ambasciatore del gruppo scandinavo-maltese-britannico. Ha partecipato all’Unibet Open a Londra, dove è stato protagonista di un tavolo con le star degli eSports. Alla fine ha vinto Charlotte Van Brabander, pokerista cresciuta però a pane e Counter-Strike. La ragazza belga ha battuto in heads-up proprio Viktor che si è divertito molto davanti alle telecamere.

Il progetto prevede il coinvolgimento proprio di Isildur1 non solo ai tavoli da poker ma anche come protagonista e futura stella negli eSports. Nei prossimi giorni potrebbe essere formalizzato il contratto.

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Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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