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Jake Cody: "Chi era il mio idolo? Phil Hellmuth!"

Prima che diventasse un giocatore professionista Jake Cody era un fan sfegatato di Phil Hellmuth, "amore" nato quando era solito guardare la copertura televisiva sia delle WSOP che degli EPT.

"Ancora oggi mi sembra pazzesco - ha dichiarato recentemente - che adesso io partecipi con regolarità a questi tornei. All'epoca ero un suo grande fan, adesso credo che i miei giocatori favoriti siano gli specialisti dell'heads-up ai più alti livelli, trovo sia la forma più pura e difficile di poker. Quindi sì, dire player come Phil Galfond e Ben Sulsky".

Lui stesso in passato giocava cash game heads-up, ma lo faceva con uno scopo ben preciso: "Era un buon modo per guadagnare soldi durante la settimana, e potersi permettere il buy-in dei più importanti tornei domenicali. Oggi sono principalmente un torneista, e gioco cash game live soltanto se mi trovo in giro per qualche MTT".

Descrivendosi da adolescente, ricorda come il poker fosse un chiodo fisso: "Per me si trattava di una vera e propria ossessione, ho sicuramente dovuto affrontare delle rinunce in quel periodo, ma le cose hanno decisamente funzionato e quindi ne sono felice".

Ormai di tempo ne è passato, tanto che tra non molto diventerà padre di Arianna, ma se c'è una cosa che il tempo non può cancellare dalla mente di un giocatore di poker sono le mani decisive, ed a proposito di EPT di Deauville lui ne ha una che davvero non si dimentica: "Con due tavoli rimasti mi trovai a battagliare contro Hugo Lemaire. Lui aveva KK, io T4 off. Finimmo all-in preflop, ed il board fu 356A7".

Senza una mano simile probabilmente non avrebbe mai vinto quell'EPT, e magari la sua carriera sarebbe stata molto diversa, sebben giusto qualche mese prima avesse vinto 198.000 dollari arrivando secondo ad un importante torneo FTOPS: "Fu il mio primo risultato di quella importanza, e sicuramente mi diede molta fiducia". Evidentemente ben riposta, grazie anche alla fortuna.