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Las Vegas: 40 insegne di casinò storici rivivono grazie alla “realtà aumentata”

Si chiama “Augmented Reality” ed è una tecnologia che può darvi l’illusione di vedere quello che non c’è. Una sua utile applicazione si sta verificando a Las Vegas, dove l’artista digitale Craig Winslow ha creato un piccolo capolavoro “vintage”.

Dal Lady Luck al Binion’s, le insegne della Las Vegas che fu

In sostanza, Winslow ha ricreato digitalmente una quarantina di insegne di vari casinò storici di Las Vegas. Dal Lady Luck al Golden Nugget al Binion’s Horseshoe, primo casinò aperto a Sin City e sede, fino a qualche lustro fa, delle World Series Of Poker.

Il “miracolo” scientifico è avvenuto al Neon Museum, nato nel 1996 ma fino ad oggi non troppo frequentato anche per via delle condizioni dei reperti raccolti. Le insegne esposte sono una quarantina, ma la stragrande maggioranza di esse erano in cattive o pessime condizioni, per via del tempo che passa insieme a ruggine, sabbia e alla mano predatoria dell’uomo.

Craig Winslow, l’autore del “miracolo hi-tech”

Così, Craig Winslow è riuscito a dare l’illusione che tutte queste insegne potessero avere nuovamente vita. Grazie a queste proiezioni digitali sulle “carcasse” delle insegne, queste danno l’impressione di riprendere vita. L’effetto è romantico e squisitamente “vintage”, anche per chi non ha realmente vissuto il tempo in cui le varie insegne brillavano di luce propria.

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Lo spettacolo è dato proprio da una sorta di magia che si crea: anche grazie a filmati e colonne sonore che accompagnano lo show (da Elvis a Dean Martin a Ella Fitzgerald), con ogni brano associato a una precisa insegna che viene “restituita” alla vita. Uno spettacolo che strizza l’occhio alla Las Vegas di un tempo anche sapendo bene che non esiste più. “A distanza, la sensazione è davvero che l’insegna funzioni, mentre avvicinandoti ti rendi conto che le lampadine non esistono più e che è tutto frutto di una proiezione”, ha detto Winslow.

Craig Winslow

L’artista ha dovuto svolgere un lavoro di ricerca storica e iconografica, a caccia di video, foto e altro per ricreare ogni singola insegna nella maniera più precisa possibile. D’altra parte, restaurare davvero un’insegna in neon di quel genere può costare anche svariate decine di migliaia di dollari, quindi la scelta di puntare sull’arte digitale di Craig Winslow è stata – anche – improntata al risparmio.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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