Vai al contenuto

Max Pescatori e Lottomatica sulla via di Las Vegas

Max PescatoriL’ingaggio di Max Pescatori da parte di Lottomatica è senza dubbio il colpo dell’anno, nel panorama italiano del poker. Il “pirata” non sarà un semplice testimonial per il mercato nazionale, ma una figura strategica di cui avvalersi a livello internazionale. Ce lo spiega Max stesso in un’intervista telefonica che ci ha rilasciato ieri.

Ciao Max e congratulazioni. A dire il vero, del tuo “matrimonio” con Lottomatica si sapeva da un po’, e invece sono passati un paio di mesi. Come mai? Qualche intoppo o volevi lasciarti un periodo di riflessione dopo la separazione da GD?
No, niente di tutto questo. Piccoli contrattempi ma soprattutto siamo stati impegnati a definire tutti i dettagli della programmazione.

Mesi fa Lottomatica ha acquisito una licenza di gioco in Nevada, tu sei un personaggio molto noto e rispettato da quelle parti e più in generale negli USA. Significa che la collaborazione con te sarà di più ampio respiro?
Certamente. Io risiedo da anni a Las Vegas, e Lottomatica ha intenzione di investire molto nel poker, anche al di là dell’Atlantico. Nel progetto che mi hanno presentato questa è stata da subito una delle parti più interessanti. In Lottomatica vogliono “diventare grandi” e io sono onorato di essere parte di tutto questo.

Nel progetto suppongo tu abbia anche un ruolo per contribuire a migliorare il prodotto Lottomatica in Italia.
Esatto. Già partiremo da subito con un festival dedicato a me che si chiamerà “Ready 4 The Max“, un intero mese di tornei molto vari, ricchi e coinvolgenti.

Dunque c’è da aspettarsi anche un significativo ritorno di Max ai tavoli online?
Sì, assolutamente. Ho molto entusiasmo e stimoli nuovi, ad esempio quelli dati dal software: è possibile spaziare su tanti giochi, cosa che nella mia esperienza precedente era invece limitata a NLHE e Omaha.

Scopri tutti i bonus di benvenuto

Effettivamente tu rimani un “all around player” di livello internazionale. Quindi il tuo ingresso in Lottomatica significa che i variantisti si dovranno aspettare qualche bella sorpresa?
Certo. Sicuramente cercherò di promuovere una diversificazione maggiore, inserendo qualche torneo di varianti e magari favorendo l’azione ai tavoli cash.

D’altra parte, l’esperienza ci dice che i mixed games sono la nuova frontiera degli high stakes e dei più forti pro.
E’ così da anni. Dai primi tempi in cui vivevo a Las Vegas i tavoli più ricchi e difficili erano quelli di Mixed Games, e se guardi bene è difficile trovare un top player che viva di solo NLHE. Se in Italia siamo abituati a vedere quasi solo una specialità, a livello internazionale l’action high stakes sul NLHE è marginale.

A proposito, hai già un programma di massima per le tue presenze live e per le WSOP?
Di sicuro farò il WPT di fine mese a Venezia e l’evento Lottomatica in programma il mese prossimo. Per quanto riguarda le WSOP ancora non so di preciso, ma di sicuro farò tutti i più importanti eventi di Mixed Games, dove sento di avere ancora un edge significativo.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI