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Michael Mizrachi: “La mia è una famiglia di gambler. Ho tanti sponsor? Ecco perché…”

La famiglia, le WSOP 2017, gli sponsor, i November Nine: sono gli argomenti toccati da Michael Mizrachi in una recente intervista rilasciata ai colleghi di PokerListings, che hanno intercettato ‘The Grinder’ all’888 Live Make it Big di Barcellona.

Dopo una domanda per rompere il ghiaccio su quale location sia migliore tra Londra e Barcellona (“Londra per l’offerta più ampia di poker, Barcellona per il sole e la spiaggia”, è stata la risposta dell’americano), l’intervista è entrata subito nel vivo.

“Vengo da una famiglia di gambler”

Capitolo famiglia originaria: “Siamo cresciuti in mezzo alle slot machine e ai tavoli della roulette”, ha raccontato Michael Mizrachi. “Mio fratello aveva una slot durante le scuole superiori. A volte mio padre lo svegliava nella notte per chiedergli 10 dollari di quartini per giocarci”.

Non che la madre fosse da meno, anzi: “Mia mamma giocava a Gin Rummy e a tutto quel genere di giochi. Ad avvicinarmi al gioco è stato mio fratello Robert, quando ero ancora un ragazzo: a 16 anni giocavo già da professionista.

Sia io sia Rob abbiamo avuto successo. Anche mio fratello Eric gioca, ma il suo lavoro è organizzare feste a Vegas, mentre Donny è più un DJ e mago. L’anno d’oro è stato il 2010, quando tutti e quattro siamo andati a premio al Main Event WSOP.

Per quanto concerne la famiglia che si è creato dopo il matrimonio, Michael Mizrachi ha dichiarato: “Faccio parecchi festival del poker, altrimenti passo il mio tempo in Florida. Lì abitano i miei figli di 9, 11 e 12 anni. Come farò durante le WSOP? Facile: staranno un po’ con me e un po’ con la madre”.

Michael Mizrachi, le WSOP e i November Nine

Proprio parlando delle World Series of Poker, ormai imminenti, ‘The Grinder’ ha rivelato l’intenzione di “decidere giorno per giorno. Ma di solito gioco una trentina di tornei”.

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Per quanto riguarda i November Nine, anche Michael Mizrachi fa parte di quella schiera di professionisti d’accordo con la decisione di tornare al passato: “È un bene perché nessuno può allenarsi per tre o quattro mesi. Inoltre penso che quasi tutti vogliano sfruttare la loro run invece di aspettare per mesi. E alcuni devono attraversare il mondo per tornare a Vegas.

Sei già lì: magari vanno bene un paio di giorni di stacco, ma bisogna giocare subito. L’unico aspetto negativo possono essere gli sponsor. Ma non c’è da preoccuparsi: i player riceveranno un sacco di chiamate in quei due giorni di pausa”.

E come si è comportato ‘The Grinder’ quando arrivò tra i November Nine alle WSOP 2010? “Non ho studiato nessuno. Non ho guardato cosa avessero fatto, nulla. Ho solo giocato come sapevo. Per me è la cosa migliore da fare, ma ognuno è diverso. Penso sia difficile allenare uno come me, a causa del mio stile, ma per gli altri può essere un’ottima soluzione. Personalmente mi adatto ai giocatori che trovo.

“Gli sponsor mi cercano?

Infine, Michael Mizrachi ha spiegato come mai – almeno secondo lui – il suo è un personaggio così appetito dagli sponsor: È per come appaio. Seriamente: ho un bel nickname – ‘The Grinder – ho avuto un sacco di successo negli anni e gioco da tantissimo. Sono semplicemente queste le cose che attirano un sacco di sponsor”.

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