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Matusow: è ancora un torneista di livello mondiale? Diamo a Mike quel che è di Mike!

Mile Matusow era ed è un personaggio che ha diviso e divide anche oggi la poker community mondiale. E’ la sua forza ma anche la sua debolezza. Possiamo dirlo: The Mouth è forse rimasto prigioniero del suo personaggio e si tende a svalutare sempre la sua forza ai tavoli.

Lo slow roll che ha acceso la miccia…

Ha perso la brocca anche in un evento recente delle WSOP online, quando ha subito uno slow roll  nell’evento $1,000 No-Limit Hold’em Freezeout da Megan “wolverine17” Milburn. Il player californiano è esploso ed ha dispensato insulti per tutti. Non proprio uno spot perfetto per il poker, eppure, in questo mondo piatto e grigio,  rimane un personaggio unico nel suo genere, nel bene e nel male.

I motivi sono diversi: le sue sfuriate ai tavoli non posso passare mai inosservate (soprattutto durante le dirette e su Youtube) così come le sue idee, a volte “estreme”, espresse con toni duri e diretti su Twitter, sparando a zero anche su temi sociali e politici. Ma non siamo qui per giudicarlo, Matusow è così, prendere o lasciare.

E’ e sarà un personaggio controverso che ha sempre avuto il coraggio di dire le cose fuori dal coro, di esprimere le proprie opinioni contro corrente, a volte esagerando, in alcuni casi superando anche il limite della decenza.  Una dote apprezzabile quella di avere il coraggio di esprimere- a volte – opinioni che la massa non condivide; il politicamente corretto non alberga in casa Matusow.

E’ capace di affogare in un bicchier d’acqua ma nessuno può giudicarlo

E’ una persona imprevedibile: quando entra in una poker room può succedere di tutto, è un pò come Vittorione Sgarbi quando va in un salotto televisivo (o in Parlamento…). Personaggi ingestibili ed unici, possono esplodere da un momento all’altro.

The Mouth è anche capace di affogare in un bicchier d’acqua, facendo sue teorie dei peggiori complottisti da due soldi, o terrapiattisti dell’ultima ora. Negreanu in un recente post l’ha sbeffeggiato proprio per questa ragione: “oramai l’abbiamo perso”. Ma chi siamo noi per giudicare il californiano?

KidPoker è stimato da molti ed ha fatto parecchio per la promozione del poker nel mondo, ma anche lui a volte cade sulla classica buccia di banana. Pensiamo al recente ban su Twitch per alcune frasi pesanti rivolte in chat mentre stava giocando un evento WSOP online.  Non facciamo i falsi moralisti nel giudicare Matusow, please!

In questo poker grigio, dove difficilmente troviamo personaggi capaci di intrattenere e creare discussioni, dibattiti ed interessi, abbiamo ancora bisogno di gente fuori dagli schemi e sopra le righe come Mike Matusow?

A voi la risposta, noi non possiamo sbilanciarci per voi, perché The Mouth puoi amarlo o detestarlo con la medesima facilità, è sempre una questione personale per lui e per noi.

Bacheca da campione: 4 braccialetti e 2 tavoli finali al Main

Mike continua ad avere una grossa audience nonostante non ottenga – all’apparenza – vittorie importanti dal 2013. I suoi trofei sono finiti nel dimenticatoio. Si parla sempre di più di Matusow come personaggio e mai del giocatore. Eppure la sua bacheca è ricca: ha vinto 4 braccialetti alle WSOP, non molti ci sono riusciti ad arrivare a questo traguardo. Nel 2013 ha trionfato nell’ evento alle World Series nel $5,000 Seven Card Stud Hi-Lo Split 8 or Better, battendo in heads up un mostro come Matthew Ashton, il ragazzo di Liverpool che continua a vincere e convincere online negli eventi più tecnici. Nello stesso anno ha vinto il campionato nazionale di Heads-up battendo un field da paura (nella finalissima contro Hellmuth).

Matusow ha scritto pagine importanti anche nel No Limit Hold’em con due tavoli finali nel Main Event WSOP, ma un secolo fa, nei primi anni 2000 (2001 e 2006).

E’ finito come torneista? Neanche per sogno!

Ho letto di recente una analisi che lo dava per finito come torneista di fama mondiale. Non sono d’accordo.

Nell’hold’em, Mike probabilmente non ha più speranze, ma nelle varianti rimane sempre un giocatore di spessore. Il poker texano per lui è solo un antico ricordo: nel 1998 vinse il primo braccialetto in questa specialità, è oramai passato un secolo.

Focalizziamoci però sugli eventi tecnici che negli States hanno un peso diverso rispetto all’Europa.

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Anche l’anno scorso è riuscito a centrare un tavolo finale nel durissimo $ 10.000 Seven Card Stud Hi-Lo 8 or Better Championship. E’ vero che il field era ridotto a soli 151 partecipanti ma la concorrenza era tosta e di qualità. A Las Vegas non si fanno sconti in un torneo WSOP da 10mila.

Nel 2018 è arrivato quarto nel $ 1,500 Pot Limit Omaha Hi/Lo 8 or Better (field da quasi mille giocatori).

Nel 2017 ha ottenuto addirittura 3 final table alle WSOP in 3 eventi da $10.000 (sono considerati i campionati del mondo delle specialità): Limit 2-7 Lowball Triple Draw Championship, Dealers Choice – 6 Handed Championship e Omaha Hi/Lo Championship. Fare 3 tavoli finali in 3 campionati del mondo, in 3 varianti differenti, denota una preparazione tecnica ed un istinto ancora vincente ai tavoli.

Nelle varianti è sempre un top player mondiale

Siamo sicuri che Matusow sia un torneista bollito? Io sto leggendo numeri da giocatore top.

Parliamoci chiaro, a noi Mike non sta simpatico ma i fatti stanno dalla sua parte. Dal 2016 al 2019 è andato a premio alle WSOP in 25 occasioni. Parlare di un torneista superato è un’assurdità.

Parliamo del giocatore al netto del personaggio: i risultati parlano per lui, Mike Matusow è un variantista ancora tra i top mondiali. Fino al 2011 aveva l’alibi di essere un uomo Full Tilt con buy-in pagati e ricchi contratti di sponsorship. In nove anni è però stato capace di giocarsi da solo titoli mondiali e di vincere braccialetti, contando solo sulle forze.

Cosa fa oggi

Mike sta grindando le WSOP online, anche se lui è un vero “animale” live che sa fiutare le sue prede mettendo fuori il naso nelle poker rooms di Las Vegas con una capacità di lettura ed un’esperienza notevole.

Per il momento non ha ottenuto grossi risultati online e durante questa pandemia continua a fare lo Youtuber, cercando di sfruttare la sua popolarità e personalità fuori dagli schemi. Buon divertimento!

 

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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