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Non riuscite a vincere uno showdown? Pensate ai limoni e tutto cambierà

Non c’è nessuna via di scampo, il giocatore medio che non si fida ciecamente delle proprie abilità di pokerista, ma è assalito dalla convinzione che certi gesti, certi pensieri, certi accessori possano variare l’esito del proprio torneo o della propria mano, non svaniranno mai.

In Italia competiamo per la medaglia d’oro in questa specialità e la cosa non riguarda solo giocatori alle prime armi, o meno esperti degli altri, la superstizione è diffusa anche tra i giocatori più forti.

L’aneddoto dei limoni

Un fortissimo giocatore napoletano confidava agli amici più stretti che, nel caso di show-down importanti, il suo pensiero andava ai limoni. 

Ma quelli ancora attaccati agli alberi, mi raccomando, non quelli che compra tua mamma al supermercato, quelli non vanno bene”.

I limoni sono solo la punta di un iceberg che chi ha frequentato i circuiti live conosce a menadito.

Tralasciando le superstizioni “classiche” tipo cornetti rossi nella tasca, felpe che camminano da sole dopo tre giorni di utilizzo e il quarto in arrivo, mutande al contrario ecc, ci sono tutta una serie di meravigliosi usi e costumi che una buona parte di noi adotta per assecondare nel miglior modo possibile i servigi del fato.

“Baciami ancora”

Alla storia rimarrà certamente l’espressione speranzosa di Filippo Candio che a mo’ di koala si attorciglia alla balaustra del Rio e canticchia “Baciami ancora” poco prima che uno tsunami travestito da 4 di fiori, atterri su un river dorato. 

Ci sono quelli che hanno i loro dealer fortunati, e quelli da evitare come la peste. Quelli che le carte vanno cambiate e ne tagliano una coi denti. Quelli che spengono il telefono perché non sia mai che la fidanzata li chiami proprio nel momento topico del torneo. 

E vogliamo parlare dei card protector? Asini, monetine ritrovate nel materasso il giorno prima del torneo insieme a briciole di infiniti panini trangugiati insieme agli amici durante i Campionati del Mondo di calcio del 2006, la chip riportata da Las Vegas, unica superstite di un viaggio catastrofico. 

E poi ciucciotti, mini biberon, la foto di Papa Francesco, il Sacro Graal originale 

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La solita memoria selettiva

La natura dei nostri amici apotropaici non ha un perchè e qualche volta nemmeno una fine, ma spesso tendiamo a sopravvalutare il loro ruolo anche perchè essi lavorano in maniera del tutto opposta rispetto a quanto fa la nostra memoria selettiva in certe occasioni. 

Pensateci. Quando facciamo riferimento ai colpi persi durante la nostra carriera di giocatori, ci sentiamo sempre i più sfortunati di questo mondo, siamo sempre in credito con la fortuna.

Se invece vogliamo dare un ruolo ai gesti scaramantici, siamo convintissimi che essi ci siano stati d’aiuto più volte rispetto a quelli che sono stati del tutto neutrali o addirittura portatori di iella.

Ci fa comodo!

Perchè? Perchè sono due situazioni di comodo.

La prima ci porta a pensare che in un modo o nell’altro quel tipo di sfortuna ci verrà riconosciuta da un’entità superiore che ci ripagherà con gli interessi per tutti i momenti bui passati al tavolo, la seconda ci serve ad aggrapparci a qualcosa che possa scacciare quei momenti stessi e, siccome quel qualcosa lo abbiamo scelto noi, essa è per forza affidabile. 

Buona fortuna! 

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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