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Phil Hellmuth

Phil Hellmuth e il momento chiave della sua carriera: “Nel 1988 fui a un passo dall’andare broke, poi vinsi $220.000”

Nella vita ci sono momenti chiave che sono in grado di cambiare tutto, situazioni nelle quali una piccola decisione può fare la differenza. Nel poker questi “momenti Sliding Doors” si verificano con maggiore frequenza, perché il nostro è un mondo in cui la fortuna ha un ruolo fondamentale.

Può succedere quindi che la carriera di un giocatore prenda la strada del successo o quella della rovina in una semplice mano. Può sembrare un’esagerazione, ma soprattutto nell’era pre-online era piuttosto frequente che il sogno di diventare pro si realizzasse o si infrangesse nel giro di pochi secondi.

Lo dimostra un aneddoto incredibile raccontato da Phil Hellmuth.

Come iniziò la carriera di Phil Hellmuth

Nel 1988 avevo problemi a gestire i miei soldi“, ha ammesso Poker Brat recentemente. “È normale, quando hai vent’anni. Per uscire dai problemi avevo scritto un “codice”: una piramide di successo, ovvero tutto quello che devi avere per farcela. Avevo messo in alto i fattori fondamentali e in basso quelli secondari. Compresi che non serve a nulla avere tanto talento se si ha una scarsa gestione dei soldi”.

L’anno successivo, Phil avrebbe vinto il Main Event WSOP

Nel 1988, Phil Hellmuth aveva 24 anni ed era un perfetto sconosciuto nel mondo del poker. Ma il giovane aspirante pro voleva farcela a tutti i costi, così prese tutti i suoi risparmi ($12.000) e volò a Los Angeles per partecipare ai tornei e al cash game del Bycicle Casino.

“Decisi che avrei fatto molta attenzione alla gestione del mio bankroll”, ricorda oggi il 14-volte campione WSOP. “Mi portai $12.000, abbastanza per giocare il Main Event da $5.000 e alcuni torneo da $1.000. Tenni $3.000 per il cash game“.

Una gestione del bankroll molto aggressiva, che si rivelò un disastro. Anche perché Phil non la rispettò per niente:

La prima notte giocai a cash game e purtroppo persi $8.000 o $9.000. Ma ero determinato a farcela. Mi rimanevano $2.700 e li usai per il torneo da $1.000″.

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Il momento Sliding Doors

Phil si iscrisse al torneo e fu eliminato. Con $1.700 in tasca decise di fare rebuy. A quel punto un avversario, vedendolo in difficoltà, gli lanciò una sfida:

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Un tizio mi sfidò in una last longer bet (chi viene eliminato per ultimo dal torneo vince la posta in palio, ndr). Misi in gioco $400, a quel punto me ne restavano solo $200 in tasca. Poco dopo andammo all-in proprio io e lui. Io 2-2, lui A-J. Vinsi il pot e la prop bet“.

Se Phil avesse perso quel coinflip sarebbe tornato a casa broke e senza speranze. Probabilmente non sarebbe mai diventato un professionista. Invece vinse e da quel momento tutto andò per il verso giusto.

Phil Hellmuth

“Il giorno dopo la prop bet dopo stavo giocando l’heads-up dello stesso torneo da $1.000 contro Erick Seidel. Alle tre di notte decidemmo di fare deal. Vinsi $62.000“.

Grazie a quel colpaccio, Phil riuscì a giocare anche il Main Event del Bycicle Casino… che alla fine vinse.

“Tornai per giocare il Main da $5.000 e raggiunsi il final table, dove mi ritrovai contro Johnny Chan e TJ Cloutier. La prima moneta era di $145.000. A 4 left abbiamo parlato di un deal, ma c’era chi chiedeva troppo, così rifiutai. Alla fine vinsi il torneo“.

Questa storia, finora inedita, rende ancora più leggendaria la carriera di Poker Brat, che oggi ricorda con nostalgia ed emozione quella sera di 29 anni fa:

“Pochi giorni prima ero a tanto così dal lasciare Los Angeles con $200 in tasca, sufficienti solo per comprare il biglietto aereo per tornare a casa. E invece mi trovavo con un trofeo in mano e $220.000 in contanti. Festeggiai andando nel miglior ristorante di LA. La mia vita era cambiata per sempre”.

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