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Poker After Dark lancia il “torneo di cash game”: si parte con $100.000 ma i blinds salgono

Da quando ha fatto il suo ritorno, Poker After Dark è stato proposto con una serie di episodi tematici che caratterizzano ogni singola settimana. La prima era dedicata a Tom Dwan, poi c’è stata la “Rumble with Jungle week“, infine le partite di Pot-Limit Omaha.

Da lunedì prenderà il via una serie di episodi assolutamente innovativa. Poker After Dark organizzerà infatti il primo “torneo di cash game“, un tavolo dove si mischieranno elementi del cash game alla struttura classica degli MTT. Ecco di cosa si tratta.

Poker After Dark lancia il “torneo di cash game”

Come si legge nel comunicato ufficiale di Poker Central, la prossima settimana sarà caratterizzata da una partita “ibrida”. Si giocherà infatti a cash game, ma con i blinds che non resteranno fissi.

La sessione “High Stakes Hybrid” vedrà sei giocatori sfidarsi con un buy-in di $100.000 a testa. Contrariamente alle partite normali, nelle quali sono i giocatori a decidere se e di quanto alzare i limiti, in questo caso ci saranno quattro livelli da 90 minuti: si partirà dai blinds $200-$400, poi si salirà a $300-$600, $400-$800 e infine $600-$1.200.

I quattro livelli di un’ora e mezza porteranno quindi lo stack iniziale di $100.000 da 250 big blind (livello $200-$400) a 83 big blind (livello $600-$1.200) .

Come in un torneo freezeout, non saranno ammessi rebuy e straddle.

Questa volta la lineup è molto più equilibrata: saranno presenti Doug Polk, Jason Koon, Brian Rast, Lauren Roberts, Brandon Steven e Dan Shak.

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Un format per aumentare l’action

Si tratta a tutti gli effetti di un format ibrido tra MTT e cash game, ideato con ogni probabilità per una motivazione ben precisa: aumentare l’action.

Come abbiamo avuto modo di dire in diverse occasioni, gran parte degli episodi sono stati caratterizzati da tavoli full regs. Quando sei top professionisti si sfidano, è difficile assistere a una partita particolarmente emozionante, soprattutto perché nessuno è realmente incentivato a giocare per cifre importanti sapendo di affrontare una concorrenza altissima.

I nomi noti, da cui si si aspettavano scintille e spettacolo, non hanno contribuito a rendere molto entusiasmanti le puntate. Molti dei giocatori presenti (Doug Polk in primis) hanno giocato in maniera super tight, senza prendersi rischi, quasi come se attendessero la fine della sessione.

Per rimediare, Poker Central ha studiato questa interessante soluzione. Con l’aumentare dei livelli e la conseguente diminuzione dei big blind a disposizione dei giocatori, assisteremo inevitabilmente a più all-in e a una serie di giocate più aggressive.

Una struttura ibrida che potrebbe essere adottata anche altrove, nel caso in cui centrasse pienamente il suo obiettivo: rendere lo show più divertente per il pubblico e al tempo stesso più accattivante per i giocatori seduti al tavolo.

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