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Quando SpiderMan usava Di Caprio come esca per spennare Andy Beal

Potrebbe sembrare il titolo di un cartone animato ma è tutto vero. Iniziano a trapelare le prime clamorose anticipazioni sul libro “Molly’s Game: High Stakes, Hollywood’s Elite, Hotshot Bankers” scritto da Molly Bloom, l’organizzatrice degli home games più selvaggi degli ultimi anni. 

molly-bloomPartite private alle quali partecipavano le super star di Hollywood, campioni sportivi e ricchi banchieri texani. Degli sviluppi legali di questa oscura vicenda vi abbiamo già ampiamente parlato. 

L’Observer ha raccolto alcune indiscrezioni molto interessanti. Nel libro, la sexy hostess parla in termini positivi di Ben Affleck, Matt Damon e molti dei ragazzi che hanno partecipato a queste folli partite high stakes, mentre viene messo in cattiva luce Tobey Maguire, l’attore interprete di “SpiderMan”. 

A svelare molti aneddoti curiosi è il produttore televisivo (e giocatore di poker) Houston Curtis. Ma l’Observer riporta anche altre testimonianze anonime, in particolare di players che spesso si confrontano nei circoli privati con l’attore.

In tutti i casi, emerge chiaro dal libro, il ruolo attivo di Maguire in questa saga high stakes. In particolare, “SpiderMan” seguiva una strategia chiara per attirare nella sua rete, ricchi milionari non proprio skillatissimi. 

Tobey usava l’amico Leonardo Di Caprio come specchietto per le allodole: spesso gli pagava buy-in o lo finanziava, per richiamare l’attenzione di noti uomini d’affari.

Maguire era considerato il miglior giocatore del circuito degli attori con la passione per il gioco e il poker. Le sue skills, secondo alcuni testimoni, erano note nell’ambiente. C’è chi considera le sue capacità al tavolo da gioco superiori alla media, se non vicine ai players professionisti. Per questo motivo, molti uomini d’affari non volevano giocare contro di lui. Ed ecco perché “SpiderMan” usava il jolly Di Caprio.

Ma il nodo e l’aspetto destinato a far discutere è che – secondo queste anticipazioni –  Maguire finanziava altri players per questi sanguinosi home games: sembra che nel libro si metta in dubbio l’integrità di queste partite. In poche parole, si ipotizza (ma non ci sono conferme ufficiali) che SpiderMan sia stato il perno di una collusion o qualcosa di simile: magari non si trattava proprio di una truffa, ma è chiaro che alcuni giocatori partivano da una situazione di svantaggio. 

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Nella rete di “SpiderMan” è caduto anche il noto banchiere texano Andy Beal (considerato giocatore esperto) e l’altro ricchissimo businessman Alec Gores. Solo Beal ha un patrimonio netto stimato di 10 miliardi di dollari ed è noto per le sue sfide ai tavoli nei primi anni 2000, con Phil Ivey, Doyle Brunson e Jennifer Harman, per i giochi high stakes più ricchi della storia.

Un altro sito, Radar online, riporta che Gores e Maguire hanno convinto nel 2011, Andy Beal a prendere un jet privato per il Texas, per partecipare ad un torneo “privato” che prevedeva un buy-in da un milione di dollari. Una fonte vicino a Mister Gores però smorza il rumors: “Alec è volato solo per il Super Bowl e non per giocare a carte. Poi si è trovato con alcuni amici al tavolo ma non si trattava di un torneo da un milione”.

Per il New York Post invece il signor Beal avrebbe perso fino a 50 milioni di dollari durante quel fine settimana: cifra che il banchiere avrebbe energicamente contestato. Ma nessuno mette in dubbio che gli importi di quella partita fossero giganteschi.

Gores è un altro ricchissimo finanziere: classificato al 273esimo posto nella super classifica di Forbes. Lui e Maguire avrebbero vinto parecchi soldi a Brad Ruderman, accusato di aver truffato migliaia di poveri risparmiatori con un classico schema Ponzi. E’ stato condannato a 10 anni.  Come noto, Maguire è stato costretto a restituire gran parte di quelle vincite (alla fine si è accordato per 80mila dollari, rispetto ai 311.200 dollari contestati).   

Ma siamo solo al primo capitolo… 

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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