Rupert Elder è passato dall’essere un giocatore relativamente sconosciuto ad una celebrità grazie all’EPT di Sanremo, che lo scorso aprile ha vinto per 930.000 €: da allora l’inglese ha continuato a viaggiare cogliendo alcuni piazzamenti, e per il 2012 ha intenzione di fare tremendamente sul serio.
Il suo piano è infatti quello di giocare 6.000 tornei di poker online nell’arco dei prossimi dodici mesi, un progetto che sarebbe già ambizioso ma a cui vanno ad aggiungersi anche una cinquantina di tornei che ha intenzione di giocare dal vivo.
Potreste pensare che si tratti di uno stakanovista, ma in realtà Elder deve farsi perdonare un 2011 nel quale al proprio mouse pare siano venute le ragnatele: “Mi ero ripromesso di dedicarmi al cash game, ma alla fine con tutto quel che è successo ho giocato circa 100.000 mani, un numero molto più basso rispetto a quello che mi ero prefisso”.
Rupert non si pone traguardi monetari particolari, sapendo bene quanto la varianza la faccia da padrone in questi casi, ma sicuramente non gli dispiacerebbe riuscire a guadagnarsi una sponsorizzazione, che malgrado il successo nel nostro Paese e vincite complessive nel poker live per un milione e mezzo di dollari ancora gli manca: “Speravo che Neil Channing potesse venire da me sbattendomi 200.000 dollari in faccia ma non è ancora successo – scherza citando uno dei volti più noti in Gran Bretagna – in realtà ho sempre pensato che lavorando sodo i risultati e tutto quello che ne consegue siano destinati ad arrivare”.
Nonostante il torneo della vita in fondo lo abbia già vinto, Elder si considera tutt’altro che sazio: non ha alcun piano di riserva che non preveda l’esistenza del poker, e così intende massimizzare al meglio le opportunità che gli si offriranno nel prossimo futuro.
“Quest’anno voglio assolutamente rendere la vita difficile a chiunque ai tavoli – confida – dopo il successo di Sanremo ho forse provato un senso eccessivo di confidenza in me stesso, ma adesso mi sento pronto per tornare a grindare come un pazzo”.
E considerando i talenti che la scuola di poker inglese continua a sfornare, di certo il nome di Rupert Elder non sarà il solo da tenere d’occhio fra quelli che difenderanno i colori della croce di San Giorgio.