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'Voi pagate, io mi gioco 1.000.000$': lo staking 2.0 di Ken Aldridge

Ken 'Teach' Aldridge, qui dopo la vittoria WSOP del 2009"Voglio andare a giocare un torneo da 1 milione di dollari ma non ho il bankroll: mi aiutate voi ragazzi?" E' questa in sintesi, la singolare proposta lanciata da Ken "Teach" Aldridge, 60enne giocatore americano che in carriera vanta anche un braccialetto WSOP.

Per anni insegnante (da cui il nickname "teach") in North Carolina, dal 2005 Ken si dedica al poker ottenendo anche qualche grande risultato, come appunto un braccialetto WSOP nel 2009, un secondo posto lo scorso agosto al WPT Legends Of Poker e diversi piazzamenti.

Una "persona nella media, a cui è capitato di giocare a poker": così ama autodefinirsi Teach, che però sembra aver preso decisamente troppo sul serio questo suo personaggio.

E' di pochi giorni fa la sua squinternata proposta: finanziarlo per giocare il "Big One For One Drop", l'esclusivo evento in programma alle prossime WSOP con un buy-in da 1 milione di dollari!

Come raccontavamo nella presentazione ufficiale del programma WSOP 2012, il B.O.F.O.D. è un evento il cui incasso andrà a finanziare Onedrop.org, organizzazione non-governativa che si occupa di dare accesso all'acqua potabile alle popolazioni del terzo e quarto mondo.

Aldridge chiede dunque uno staking di massa senza precedenti, poichè si può acquistare una quota per "appena" 205$. In cambio, Ken promette di restituire agli investitori l'80% delle eventuali vincite ottenute al torneo.

Inoltre, se non dovesse raggiungere la quota di 1 milione, Aldridge si impegna a restituire il denaro agli investitori, trattenendo però una "commissione" di 5$ per ogni investitore.

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Ricapitolando, stiamo parlando di un giocatore che in carriera ha vincite (che è diverso da "guadagni") per 967.949$, che vuole partecipare a un torneo da 1 milione di dollari e chiede soldi a tutto il mondo. Se gli va bene, gioca un freeroll milionario al 20% (la quota di eventuale vincita che in ogni caso rimarrebbe a lui), se gli va male tiene 5$ da ognuno di quelli che gli hanno dato fiducia. Mica scemo, l'amico.

In tutto ciò, Aldridge ha anche messo su un sito web dedicato all'iniziativa, proponendo per giunta delle offerte - a suo dire - interessanti: per ogni 205$ investiti, si avrà diritto a un biglietto utile a partecipare ad un'estrazione che regalerà gadgets personalizzati, creati appositamente per l'evento. Immaginate che brivido deve essere ottenere una felpa con cappuccio autografata da Ken "Teach" Aldridge in persona...

'Adoro i piani ben riusciti', avrebbe detto il buon Hannibal...In una intervista a Pokernews, ha tracciato per sommi capi una possibile strategia vincente per questo torneo, che prevedibilmente avrà un field molto ristretto: "mettiamo caso che partecipiamo in 48, tutto quello che devo fare è lasciare che si dimezzino, e rimaniamo in 24. Se riusciamo a dimezzare ancora rimaniamo in 12. Altri 3 out e siamo a premio...Non dico che sia facile, ma penso di essere decisamente in grado di farlo". Un piano da fare invidia a John "Hannibal" Smith, indimenticato stratega dell'A-Team.

Inoltre, Teach si dice convinto di raggiungere la quota del milione: "in due giorni siamo già a 10mila dollari", ha detto. 10mila dollari sono l'1% della raccolta sperata. Il sospetto che ci creda davvero - a quello che dice - è forte, ma è superato solo dalla enorme curiosità di guardare in faccia quella cinquantina di individui che hanno creduto in questo "solidissimo" progetto...

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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