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Kyle Giersdorf

La storia di Kyle Giersdorf: a 16 anni, ‘Bugha’ è il primo campione del mondo di Fortnite

Kyle Giersdorf è un ragazzino americano di 16 anni. Come milioni di coetanei in tutto il mondo, è un grande appassionato di Fortnite, il videogioco del momento. Lo scorso weekend, ‘Bugha’ – questo il suo nickname – ha partecipato alla prima edizione della Fortnite World Cup, i campionati mondiali del battle royale di Epic Games.

E li ha vinti. Incassando qualcosa come 3 milioni di dollari.

Ma chi è Kyle Giersdorf, e come ha fatto ad arrivare all’Arthur Ashe Stadium di New York, a giocarsi un montepremi totale di 30 milioni di dollari?

 

 

100 giocatori, un solo vincitore

Domenica, i 100 migliori giocatori di Fortnite al mondo, provenienti dalle qualificazioni online, si sono ritrovati nello stadio che ogni anno ospita gli US Open di tennis, per dare la caccia al titolo di campione nella modalità ‘Solo’, cioè quella in cui ciascun player è da solo contro tutti gli altri.

Davanti a migliaia di spettatori dal vivo, più qualcosa come due milioni di utenti connessi in diretta streaming (tra YouTube e Twitch), Kyle Giersdorf non ha vinto: ha dominato.

Dopo aver conquistato il primo round con nove kill (NdR: eliminando da solo 9 dei suoi avversari), ‘Bugha’ ha continuato raccogliendo dozzine di kill negli altri round, chiudendo con 59 punti totali contro i 33 di Harrison ‘Psalm’ Chang (ventiquattrenne ex giocatore professionista di Heroes of the Storm), secondo classificato per un premio di $1,8 milioni. Sul gradino più basso del podio, per completezza d’informazione, si è piazzato Shane ‘Epikwhale’ Cotton, anche lui sedicenne, incassando $1,2 milioni.

Alla scoperta di Kyle Giersdorf

L’exploit alla Fortnite World Cup ha fatto letteralmente esplodere i profili social di Kyle Giersdorf, giocatore professionista del team Sentinels, come detto ad appena 16 anni. Un incredibile boost di popolarità, che lo ha portato persino ad essere intervistato da Jimmy Fallon nel suo Tonight Show:

Eppure, ‘Bugha’ è un ragazzo come tanti altri, che frequenta le scuole superiori. La differenza con milioni di sedicenni come lui l’ha fatta la sua capacità di trasformare una passione comune in qualcosa di più.

“Gioca ai videogiochi da quando ha tre anni”, ha raccontato la madre di Kyle Giersdorf, Darcy, alla ESPN. “È la sua passione. Ci disse che poteva farcela, ce l’ha messa tutta e ci è riuscito”. Ma non pensate a una coppia di genitori irresponsabili, che non si curano dell’educazione e del benessere psicofisico del proprio figlio.

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“Gli abbiamo sempre detto che lo avremmo supportato fino a quando avrebbe portato a casa dei buoni voti a scuola”, ha continuato Glenn, il papà di ‘Bugha’. “Se i suoi voti avessero cominciato a peggiorare – cosa che grazie al cielo non è successa – gli abbiamo sempre detto che ci sarebbero state delle conseguenze”.

Un professionista vero e proprio

Kyle Giersdorf riesce a combinare un andamento scolastico più che soddisfacente alla vita da professionista di esport, che lo porta ad allenarsi per circa 6 ore al giorno. Nell’intervista con Jimmy Fellon, ‘Bugha’ ha descritto la sua routine nei weekend, quando non va a scuola.

“Mi sveglio verso mezzogiorno, mangio una banana e mi riscaldo giocando una mezzoretta in modalità Creativa”, ovvero la modalità in cui i giocatori possono costruire le strutture virtuali tipiche di Fortnite. “Poi vado in call con i miei amici e parliamo delle strategie”.

In un’intervista a TODAY, Kyle ha dimostrato una grande maturità, tipica dei professionisti veri nonostante la sua giovane età: Voglio mettere da parte i soldi che ho vinto, investire nel mio futuro. E magari mi compro una nuova postazione da gioco. Ma non voglio fare cose stupide con quel denaro”.

A qualche professionista più navigato di altri sport saranno sicuramente fischiate le orecchie…

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La finale della Fortnite World Cup

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