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Football Manager ha causato 35 divorzi in UK… Le 4 squadre emergenti da allenare ad ogni costo!

Il giornalista britannico Iain Macintosh nel suo libro “Football Manager Stole My Life: 20 Years of Beautiful Obsession”  ha svelato che il video gioco manageriale più famoso sul calcio è stato citato nel Regno Unito in 35 cause di divorzio come uno dei motivi principali della separazione della coppia. Chi conosce un minimo Football Manager sa benissimo che non si tratta di uno scherzo o di una fake news. Questo gioco ha il potenziale da “sfascia famiglie” considerando la profondità ed il coinvolgimento che provoca.

Bisogna essere equilibrati e non farvi coinvolgere totalmente dal gioco. Prendetevi un’oretta per voi ogni tanto, per rilassarvi ma non esagerate, anche se la sfida con voi stessi sarà durissima, ne siamo consapevoli.

Football Manager 2019: una sfida nella sfida

Per i fanta manager più anziani (con quasi una carriera ventennale alle spalle prima con Scudetto poi con Championship Manager…), Football Manager non è solo un gioco manageriale sul calcio, è qualcosa di più, una religione, una passione forte che si rinnova ogni anno in autunno e che fa scattare sempre una sfida personale che può essere a scalata dalle categorie inferiori fino alla Champions League (magari con qualche nobile decaduta) oppure la scoperta e il lancio di calciatori sconosciuti scovati nelle serie minori ma anche la valorizzazione dei giovani del vivaio, magari con qualche bella plusvalenza che non guasta mai.

E’ questo il sale di Football Manager, anche se quest’anno, per i fanta manager juventini sarà difficile non cadere nella tentazione di allenare Cristiano Ronaldo (e la squadra satellite Under 23 in Lega Pro) o per i milanisti schierare ogni week end Gonzalo Higuain o gli interisti affidarsi sul campo alla classe di Radja Nainggolan.

Ma come detto, la vera sfida di questo gioco è partire da club e squadre emergenti per poi scalare per gradi i vari livelli del calcio nazionale ed internazionale. Vediamo quali possono essere le squadre più adatte per questa “missione” nel nuovo Football Manager 2019 che sarà in vendita in tutto il mondo il 2 novembre. Prepariamoci mentalmente a nuove sfide.

Atalanta

Target lungo periodo: qualificarsi per la Champions League

  • Punti di forza: vivaio
  • Grado di difficoltà: medio-alta

In Italia la nostra scelta non può che non cadere sull’Atalanta, considerando da una parte la forza di un vaio unico e dall’altra la volontà di mantenere la tradizione di uno dei direttori sportivi più preparati in assoluto: quel Giovanni Sartori che è stato il segreto del miracolo Chievo e che poi ha proseguito questo percorso vincente alla corte di Percassi. Mentre i suoi ragazzi giocano in Europa League,   il mago di Lodi viene intercettato in qualche campetto di una divisione minore in Svizzera oin  Francia, ad osservare da vicino qualche giovane talento o giocatore sconosciuto che aspetta da anni la sua occasione. Questa è una delle forze di un club unico, capace di fare plusvalenze importanti nelle ultime due stagioni con Gagliardini, Kessie, Caldara, Conti e Cristante.

La parte difficile rimane eguagliare sul campo il lavoro del guru della panchina, il tecnico forse più sottovalutato della Serie A: Giampiero Gasperini, il Ferguson italiano. Ma vuoi mettere vedere crescere ogni giorno talenti straordinari come il giovanissimo attaccante gambiano Barrow (20 anni), il difensore Gianluca Mancini (22), il centrocampista Luca Valzania (22) ma non solo. Pensiamo ad esempio ad un talento già valorizzato da Football Manager 2018, il bergamasco doc Filippo Melegoni (18 anni), destro naturale che ama giocare a centrocampo davanti alla difesa, come regista. Con circa 1 milioncino lo si poteva strappare a Percassi nell’edizione passata di FM 2018.

Filippo Melegoni all’apice della sua carriera a 30 anni: parametri importanti per lui

In molti lo paragonano erroneamente ad Andrea Pirlo. Il ragazzo ha caratteristiche diverse a nostro avviso al Genio ma se allenato in modo intelligente può essere una futura plusvalenza importante. Più vicino al numero 21 azzurro sembra essere il bresciano (guarda caso…) Sandro Tonali, vero fenomeno che Cellino spera un giorno di vendere a peso d’oro.

La sfida è quella di rendere ancora più forte i giovani della rosa, vendere bene e reinvestire per portare un giorno (neanche troppo lontano) la Dea a giocare la Champions grazie alla forza del vivaio e di qualche intuizione sul mercato nostra e dei nostri osservatori.

Sunderland

Target: riportare i black cats in Premier League

  • Punti di forza: stadio di proprietà da 49.000 spettatori
  • Grado di difficoltà: alto

Portare una squadra provinciale a giocare nell’elité europea non è semplice ma se ci pensate, Claudio Ranieri nella realtà è riuscito nell’impresa di vincere la Premier League. Senza dubbio prendere una squadra comunque in ascesa come l’Atalanta può comunque voler dire di avere la strada in discesa. Molto più difficile è invece arrestare un club in caduta libera come il Sunderland, reduce da due retrocessioni di fila.

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I gatti neri sono passati dalla Premier League alla League One dove la concorrenza è veramente tosta. Non una sfida ideale per un ambiente così depresso. Il Sunderland ha vinto ben 6 titoli inglesi e 2 FA Cup, difficile per il suo pubblico accettare la terza divisione.

Sono queste le vere sfide. Prima di tutto bisognerà riportare l’entusiasmo e luce nello Stadium of Light, la casa da 49.000 posti dei Black Cats  (vero punto di forza finanziario del club), impresa tutt’altro che semplice. Good luck!

Club Brugges

Target: trattenere i talenti per ritornare in Europa dalla porta principale

  • Punti di forza: squadra forte
  • Grado di difficoltà: medio alto

Negli anni ’70 e ”80 i club belgi erano tra i più temibili d’Europa, tatticamente non avevano rivali ed era difficilissimo affrontarli. Le cose sono cambiate nell’ultimo ventennio nonostante i Diavoli Rossi siano uno delle Nazionali più ricche di talento. Ma ai giovani di casa piace attraversare la Manica e giocare in Premier League oppure varcare il confine a due passi per raggiungere la vicina Francia.

Anche a Brugges il talento abbonda e ne è la testimonianza il 15esimo campionato vinto il maggio scorso. La sfida è quella di convincere i propri giovani a rimanere per maturare e scalare le vette europee. Una missione tutt’altro che semplice ma se amate allenare squadre giovani e ricche di classe, prendete un volo per sola andata per il Belgio e magari lancerete il nuovo Hazard.

Saint’Etienne

Target: dominare in Francia come ai tempi di Platini

  • Punti di forza: base buona di partenza
  • Grado di difficoltà: alto

Per chi ama allenare i giovani talenti, la Ligue 1 è sempre fonte di ispirazione. Il nostro guru e punto d’arrivo non può che essere Guy Roux che ha guidato l’Auxerre per 44 anni, lanciando tanti giocatori in Nazionale con risorse molto limitate. In Francia c’è una nobile decaduta che dominava negli anni ’70 e primi anni ’80 (anche con un certo Michel Platini) c’è il Saint’Etienne, squadra più titolata del calcio francese (quando però a livello internazionale la Francia non vinceva).

Nella sua bacheca troviamo dieci campionati, sei Coppe di Francia, una Coppa di Lega e cinque Supercoppe francesi, più una finale di Coppa dei Campioni nel 1975/76, persa contro il Bayern Monaco.

La base per ripartire c’è tutta con un mix di esperti e giovani come Yann M’Vila, Mathieu Debuchy e Neven Subotic insieme alla stellina Assane Diousse. La squadra ha insomma un gran potenziale.

La sfida però si preannuncia proibitiva con una concorrenza molto forte: i petro dollari del Paris Saint Germain, i rubli (uniti alla competenza gestionale) del Monaco, i talenti del Lione e la solidità del Marsiglia. Bisognerà scovare il nuovo Platini in qualche campetto delle periferie francesi per fare il salto di qualità, ma è questo il bello di Football Manager, dove nessun traguardo è impossibile.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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