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Rocket League

Rocket League: calcio, macchine e adrenalina… è l’esport del futuro?

Rocket League in due parole? Calcio e macchine. Mancano solo le belle donne per avere il triplete più amato dagli italiani – di sesso maschile, s’intende – e non solo. Quello che sembrava un giochino ‘innocuo’, lanciato su PlayStation Plus esattamente due anni fa, oggi sta diventando un fenomeno di massa.

Psyonix, lo sviluppatore di Rocket League, ha annunciato che il gioco ha sfondato il muro dei 33 milioni di giocatori al mondo. Negli ultimi 12 mesi, in media ci hanno giocato 1,6 milioni di persone al giorno, 3,3 milioni a settimana e 6,1 milioni al mese, per un totale di 1,5 miliardi di partite e 6,9 miliardi di gol segnati.

Rocket League

Alla scoperta di Rocket League

In due anni, Rocket League è diventato uno degli esport più amati e seguiti. In pochi ci avrebbero scommesso. A differenza della stragrande maggioranza degli altri esport, infatti, in Rocket League non c’è traccia di violenza o di complessità. Il gioco è semplice, chiaro, fruibile da tutti sin da subito.

Talmente semplice che ve lo possiamo spiegare letteralmente in un paio di righe: c’è un campo da calcio (dove la palla – enorme – non esce mai), ci sono due squadre, ma al posto dei calciatori ci sono delle automobili. Si gioca da 1 a 4 player per squadra e, come nel calcio, lo scopo è segnare un gol in più dell’avversario.

Rocket League è anche facilissimo da seguire perché visivamente non è diverso da una normale partita di calcio. E questo sicuramente aiuta. Pensate a uno spettatore che guardi per la prima volta un match di Rocket League o un match di Dota 2: nel primo caso si sentirà immediatamente coinvolto, nel secondo… be’, buona fortuna anche solo a capire chi stia vincendo.

La Rocket League Championship Series

Josh Watson, capo della divisione esports di Psyonix, ha creduto nel progetto sin dall’inizio: “Abbiamo fan incredibilmente fedeli e appassionati e organizzatori di tornei in tutto il mondo. A oggi abbiamo dozzine di organizzatori che ogni anno mettono in piedi centinaia di eventi, sia online sia dal vivo”.

Ovviamente Psyonix non poteva lasciarsi sfuggire l’occasione di creare qualcosa di più strutturato: “Il successo del gioco ci ha portato a muovere i primi passi ufficiali negli esports, con la Rocket League Championship Series, gestita in collaborazione con Twitch.

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In pratica ci sono oltre 20 team che competono nel mondo, divisi in tre regioni. Organizziamo stagioni da tre mesi l’una due volte l’anno: questo torneo è un montepremi totale di 600.000 dollari.

Rocket League: gameplay

Solo nel primo anno di vita, la Psyonix ha attirato oltre 6.000 team nelle fasi di qualificazioni open alla Rocket League Championship Series. Un successo di critica e pubblico, come sottolineano gli oltre 10 milioni di visualizzazioni sul canale Twitch, con 1 milione di utenti unici.

Forse non sarà così mainstream come CS: GO, League of Legends, Hearthstone e il già citato DOTA 2, ma Rocket League sta attirando tantissima attenzione e altrettanti investimenti.

E dal video qui sotto è facile capire il perché…

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