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Andrew Robl: ‘In Australia bruciai 1 milione di dollari al baccarat’

E’ successo ormai più di un anno fa, ma si tratta di una storia venuta a galla solamente adesso: riguarda Andrew Robl, l’Aussie Millions ed un premio da un milione di dollari vinto nel poker e perso poco dopo nel baccarat.

A raccontarlo è stato Tom Hall, vera “gola profonda” delle partite che si svolgono a Macao ed in generale testimone privilegiato di pressoché qualunque cosa accada in quel mondo: “Quando è arrivato per la prima volta a Macao, Robl era il più nitty di tutti – racconta riferendosi ai giochi da casinò – ma poi ha cominciato a giocare e le cose hanno preso una brutta piega”.

Hall infatti ha raccontato a pokerplayer365.com di aver visto “good2cu” vincere poco più di un milione di dollari in un torneo della rassegna australiana – ovvero il Poker Championship da 100.000 $ di buy- in – salvo poi ballarsi l’intera somma al baccarat, perdendola. Una circostanza che lo stesso giocatore statunitense ha confermato, con un dettaglio che si discosta però dalla versione originale.

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Tom ha infatti detto che, mentre questo accadeva, lui era seduto in disparte a giocare a poker bevendo del vino, mentre secondo Robl le cose sono andate in maniera un po’ diversa: “Lui stava giocando di fianco a me, e perdeva la stessa somma – ha puntualizzato – con la differenza che ad un certo punto io mi sono fermato e lui ha deciso di fare un’ultima puntata, che se vinta gli avrebbe consentito di rientrare completamente delle perdite, e gli è andata bene”.

Non capita spesso che un giocatore confermi questo genere di indiscrezioni, che a volte sono semplicemente infondate ed altre troppo deprimenti per volerle pubblicizzare. D’altra parte, nello stesso periodo in cui è avvenuto quell’episodio Robl aveva raccontato come – dopo una sessione di poker andata particolarmente storta – in preda al tilt avesse deciso di andare al tavolo dei dadi e lì avesse vinto 100.000 dollari.

Non esattamente l’atteggiamento che ci si attenderebbe da un professionista, ma non è un mistero che talvolta dalla teoria alla pratica ci sia una profonda differenza, in particolare in un mondo dove al denaro viene dato un valore decisamente relativo. In ogni caso, non per questo sembra che “good2cu” se la passi particolarmente male, visto anche il milione e mezzo di dollari che ha versato come cauzione nell’affaire che ha coinvolto Paul Phua, che tra l’altro pare ancora lontano dall’essere concluso…

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