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I Bot sono il vero male del poker online (anche) italiano: sconfiggerli diventa una priorità

L’autodenuncia da parte di “themadbotter” sul blog TwoPLusTwo sull’uso dei poker bot è la punta dell’iceberg di un fenomeno sempre più diffuso online. Il fatto che questo truffatore (chiamiamolo con il suo nome) usasse una poker rooms offshore (Americas Cardroom) come terreno fertile per mettere in atto le sue malefatte, non deve farci commettere l’errore di sottovalutare il problema.

Il cancro dei poker bot è purtroppo presente nel mondo dell’online a tutti i livelli (sia sul dot com che sul dot it) ed è un fenomeno ben noto (purtroppo) anche ai players italiani.

Da mesi riceviamo segnalazioni precise di utenti e continuiamo a raccogliere indizi che vanno in un’unica direzione: su alcuni network italiani purtroppo c’è il forte sospetto (ma forse sarebbe più corretto parlare di certezze) che vi sia una situazione oramai fuori controllo. Vi sono parecchi  regular in fuga (che preferiscono migrare su altre reti) a causa di un gruppo di mal intenzionati che fanno un uso costante di bot e cambiano account (forti del fatto che alla fine non gli verrà confiscato nulla, per via di regolamenti “perversi”).

Ma non è una grossa novità: su alcuni forum italiani e stranieri (2+2) vi sono thread che entrano nei particolari, con accuse specifiche e credibili da parte di utenti storici.

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Non siamo specializzati in materia (e le tecniche usate sul campo dai truffatori oramai sono sempre più sofisticate) e diventa per noi difficile essere in grado di poter sostenere accuse mirate. Ma pensiamo sia giusto, da parte nostra, sensibilizzare l’opinione pubblica e gli addetti ai lavori su una delle principali cause che drena la liquidità nel cash game italiano.  Il problema c’è e gli addetti ai lavori non possono più fare finta di nulla.

Si parla molto di tutela dei giocatori occasionali ma forse lo si fa con superficialità: uno delle principali cause della fuga dei giocatori amatori non è la presenza di professionisti, ma bensì proprio dei bot.

Nei mesi passati si è discusso molto sull’efficacia di tali software: ci sono pro che si sono sempre vantati di poter batterli con una certa facilità. Negli ultimi mesi però ci sono arrivate diverse segnalazioni di regular in fuga da alcune piattaforme perché i bot iniziano ad essere molto difficili da sconfiggere.

Nel caso contrario, persone che hanno vinto anche 200.000€ nel cash game negli ultimi 5 anni, rimarrebbero in silenzio e continuerebbero a grindare ai tavoli. Ma non è così e molti di questi giocatori esperti hanno deciso di continuare a giocare ma lo fanno con molta cautela, facendo molta selezione dei tavoli (pubblicheremo in seguito testimonianze importanti). Altri invece hanno decido di dire basta o di migrare su altri network.

Il livello di scontro, come ha dichiarato “themadbotter” su TwoPlusTwo ha fatto un deciso salto di qualità.

Alcuni giocatori professionisti ci hanno confessato di aver assistito in questi mesi ad una vera mattanza di players occasionali, andati rotti in poche settimane, vittime proprio di bot o di collusion evidenti. Il tema della sicurezza deve ritornare ad essere centrale in Italia.

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Per tutelare gli utenti e il futuro del poker online nostrano, è giusto sensibilizzare l’opinione pubblica e gli addetti ai lavori su questo cancro, spesso sottovalutato da tutti ma che colpisce in primis la liquidità ed i giocatori che hanno meno mezzi per difendersi.

Alcune frasi di “themadbotter” fanno riflettere:

  • “al giorno d’oggi tutti i bot hanno una “tecnologia stealth” che gli permette di essere invisibili agli strumenti di monitoraggio delle poker room”.
  • Se costruisci un bot decente, è impossibile che gli altri giocatori sospettino del bot. Per esempio, in aggiunta alla tecnologia stealth, il mio bot si mette in sit-out a intervalli randomici e si alza dal tavolo ogni due ore, non gioca mai più di sei ora di fila, cambia spesso tavolo e si iscrive alle waiting list. Ogni tanto fa dei misclick volontari e in rare occasioni è programmato per scrivere brevi commenti nella chat“.

In realtà, in Italia, ci sono ragazzi che hanno imparato a individuare i bot. Uno degli strumenti per iniziare a capire è la chat delle rooms. Anche per questo i programmatori truffaldini usano per i loro account (ogni tot tempo) 4/5 frasi standard come “Davvero?”, “Bella mano”, “lol”, si stanno adeguando, ma non basta. Alla fine, risulta più difficile, ma individuarli non è impossibile.

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“themadbotter” ha rivelato anche:

  • “Pokerstars è considerata off-limits da tutti tranne i migliori programmatori di bot al mondo perché il loro software è estremamente sensibile nell’individuazione dei bot“.
  • “Configurare il bot per vincere al NL 50$ è stata una passeggiata, e al NL 100$ il profilo era ancora profittevole, anche se in misura inferiore. Non ho mai provato a salire fino al NL 200$ perché il field è più piccolo, la percentuale di regular è più alta e in linea di massima i giocatori sono migliori”.

In realtà sul dot it, su alcuni circuiti si sono spinti fino al NL1000 e ci sono utenti che sono arrivati a perdere anche 20.000€/30.000€.

Speciale Poker Bot – prima parte – segue

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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